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27/01/2021 09:14:00

Conte si è dimesso. Il video misterioso, oggi le consultazioni

 Come previsto, Giuseppe Conte ieri è salito al Colle da Sergio Matterella e si è dimesso. Oggi pomeriggio al Quirinale inizieranno le consultazioni del presidente della Repubblica con i presidenti di Senato e Camera, domani e venerdì con i partiti del Parlamento, per valutare se sia possibile una nuova maggioranza. Il piano di Conte, che almeno a parole ha dalla sua il M5S e il Pd, è quello di riottenere da Mattarella l’incarico per formare il suo terzo governo consecutivo.


«L’ultimo Consiglio dei ministri del “Conte bis” inizia presto, alle 9.30 del mattino, e anche questa è una notizia per un governo che ormai aveva abituato tutti alle riunioni notturne» racconta la Stampa. 


«La faccia tirata di Conte rivela la fatica di chi ha dovuto arrendersi» rivela il Corriere.


Il premier ha tenuto «un discorso breve, sobrio, non più di una decina di minuti» secondo il Corriere. «Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme», ha detto, «possiamo avere commesso degli errori, altri li valuteranno, ma possiamo dire di avere agito sempre in coscienza». Il discorso s’è concluso con l’applauso dei ministri. Subito dopo hanno preso la parola i capidelegazione dei tre partiti di maggioranza, Alfonso Bonafede (M5s), Dario Franceschini (Pd) e Roberto Speranza (Leu), che hanno assicurato pieno sostegno a Conte.


Il Consiglio dei ministri si è concluso dopo quaranta minuti. Subito dopo, sempre a Palazzo Chigi, Conte avrebbe registrato un video, «che è di fatto una chiamata alle armi per un governo di salvezza nazionale. Il segnale che i responsabili aspettano per poter dire al Quirinale: “In nome della salute pubblica, siamo pronti a votare un Conte ter”». Il video, se mai fosse stato registrato, non è mai stato pubblicato.


A mezzogiorno in punto Conte è entrato al Quirinale. È stato ricevuto dal presidente della Repubblica e ha formalizzato le dimissioni. Mattarella «ha invitato l’esecutivo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti».


«In Parlamento fa notizia la presunta irritazione del capo dello Stato in merito al ritardo, anch’esso presunto, di Conte nel salire al Colle. Smentita secca del Quirinale» rvela il Corriere.


Il colloquio tra Mattarella e Conte è durato mezz’ora. Venti minuti dopo il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti ha comunicato che le consultazioni per la formazione del nuovo governo partiranno oggi pomeriggio.


«Comunque vada a finire, questa crisi resterà agli annali come la prima che cade nel pieno di un'epidemia. Perciò contraddistinta da tutte le cautele necessarie per impedire al Colle di trasformarsi in un cluster, alimentato dal viavai di delegazioni politiche. Il distanziamento sarà mantenuto con assoluto scrupolo. Addirittura i colloqui si alterneranno in tre diversi ambienti: nella Sala Arazzi di Lilla, nella Sala del Bronzino e nell'ufficio privato del presidente. Al termine di ciascun incontro Sergio Mattarella cambierà stanza in modo da permettere che quella precedente venga sanificata. I giornalisti non si accalcheranno più, com'era tradizione, nell'anticamera dello studio alla Vetrata (tra l'altro ci sono lavori in corso); i pochi ammessi con sorteggio e previo tampone registreranno le dichiarazioni dei leader nella grande Sala delle feste» è il commento de La Stampa


Con le dimissioni del presidente del Consiglio e la permanenza in carica del governo solo per il disbrigo degli affari correnti, si ferma l’attività legislativa e ispettiva del Parlamento. Andrà avanti solo l’esame del Recovery fund nelle commissioni.


«Ieri sera è nato infine in Senato il nuovo gruppo da giorni evocato: si chiama “Europeisti-Maie-Centro democratico”, contenitore frutto della fusione della componente Maie-Italia23 con il simbolo di Bruno Tabacci chiesto a Palazzo Madama dall’ex M5S Gregorio De Falco. La “quarta gamba”, quindi, esiste ed è utile per sminare il rischio di incidenti nelle commissioni riducendo il possibile potere di veto di Iv. Ma si fa notare in casa dem che è ancora tutta interna alla maggioranza di 156 senatori rilevata al voto di fiducia del 19 gennaio» scrive Il Sole 24 Ore.

Il Corriere lo chiama «il gruppo scialuppa».


I leader del centrodestra si sono riuniti nel primo pomeriggio, con Berlusconi collegato via Zoom dalla Provenza. Al termine dell’incontro, Salvini e Meloni hanno parlato apertamente di elezioni («Noi siamo pronti, diamo la parola agli italiani» ha detto il primo; «Siamo disponibili a dare all’Italia un’alternativa per far finire questa pantomima indegna» la seconda). Tajani invece ha indicato come prima opzione «un governo di unità nazionale stabile e serio, altrimenti per assicurare un governo serio lo strumento è il voto».


Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si presenteranno al Quirinale con un’unica delegazione.


«Andremo al Quirinale senza pregiudizi» ha scritto Matteo Renzi nella sua eNews. «Italia viva non farà nomi a Mattarella», ha dichiarato Ivan Scalfarotto, ex sottosegretario all’Economia (si è dimesso assieme alle due ministre renziane).

Ore 20.23. «Rocco Casalino lancia su Facebook l’appello alla responsabilità nazionale. Conte rivendica di avere la fiducia del Parlamento, anche se relativa al Senato, ma ammette che occorre per il Paese “una maggioranza più ampia e sicura”. E sul finale, dove sembra cedere alla malinconia di un possibile addio, ecco l’arrivederci: “Quanto a me, mi ritroverete sempre, forte e appassionato, a tifare per il nostro Paese”. Quasi l’annuncio di una discesa in campo» racconta il Corriere.

Renzi torna dall’Arabia Saudita
Emiliano Fittipaldi del Domani ha scoperto che, a causa delle dimissioni di Conte, Matteo Renzi è dovuto tornare di corsa da Riad, dov’era volato sabato scorso. Oggi e domani, infatti, il senatore di Scandicci avrebbe dovuto presenziare a una conferenza sugli investimenti post Covid organizzata dall’FII Institute, un organismo controllato dal fondo sovrano saudita, il Saudi public investment Fund (Pif). «Appuntamento a cui Renzi doveva partecipare in presenza perché», spiega Fittipaldi, «da qualche mese non è più un semplice conferenziere, ma siede in uno degli advisory board (sorta di comitato consultivo) dell’ente di Stato […] Renzi parteciperà comunque alla conferenza saudita, collegandosi da remoto come faranno – causa pandemia – anche molti dei 150 relatori previsti da tutto il mondo. Nessun rischio economico per l’ex sindaco di Firenze, che prenderà ugualmente il gettone di presenza […] se garantisce la sua presenza alle riunioni, l’ex sindaco guadagnerà circa 80 mila dollari l’anno».