di Gabriele Civello
... io ho visto che fra poco tempo, pochi anni, non scriveremo più né forse leggeremo.
Di fatto, la scrittura svanirà quasi totalmente e avremo solo un auricolare bluetooth con cui faremo anche la doccia e andremo a dormire, che ci dirà "cose" e a cui chiederemo "cose". Tutto sarà solo voce, naturale e poi sempre più artificiale.
Scompariranno i libri di carta - manca davvero poco - ma ben presto anche quelli digitali, perché ciò che diverrà del tutto inutile sarà proprio la parola scritta, come insieme di segni grafici.
La quantità di informazioni accumulate e salvate - pensiamo solo al web - sarà talmente sconfinata che non sarà più possibile conservarla e immagazzinarla; quindi si dovrà cancellare, per assenza di risorse e di spazio, anche perché tutto ciò che abbiamo accumulato sarà del tutto inutile e non si usano risorse preziose per conservare cose inutili.
Non servirà più leggere né studiare, perché tutto ci verrà "sparato" verso i timpani tramite pura voce; e con la sola e pura voce interagiremo col mondo, all'inizio ancora con qualche minimo contatto personale, poi anche togliendo l'incontro fisico tra esseri umani, divenuto del tutto inutile e superfluo, anzi dannoso, costoso e rischioso, come già vediamo: saremo tutti reclusi nelle mura delle nostre menti, con auricolari impiantati in modo definitivo nel nostro corpo, perché tutto il resto sarà diventato impossibile e sgradevole.
Di lì a breve l'auricolare verrà soppiantato da un microchip collegato alle stesse strutture neuronali del cervello: quest'ultimo, come sappiamo, per sua natura opera tramite impulsi elettrici, e il microchip intercetterà e gestirà questi impulsi: ci procurerà gioia e tristezza se lo vorremo, piacere o dolore, fame o sazietà, e ogni forma di pensiero noi desidereremo.
Così scomparirà anche la voce e rimarrà il puro pensiero immediato, intuitivo e non discorsivo: il microchip potrà recepire e indurre pure immagini mentali, senza necessità di usare l'apparato fonatorio, che diventerà inutile e non sapremo più come utilizzarlo. Dopo varie generazioni, nasceremo senza corde vocali e senza padiglioni auricolari, poiché l'evoluzione della specie le avrà rese inutili.
Sul dopo-pensiero non so fare previsioni, perché "sum ergo cogito", e il pensiero non riesce ancora ad uscire fuori da se stesso e a concepire il non-pensiero.