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03/02/2021 07:14:00

Dal libro di colui che ha visto

 di Gabriele Civello

... io ho visto che fra poco tempo, pochi anni, non scriveremo più né forse leggeremo.

Di fatto, la scrittura svanirà quasi totalmente e avremo solo un auricolare bluetooth con cui faremo anche la doccia e andremo a dormire, che ci dirà "cose" e a cui chiederemo "cose". Tutto sarà solo voce, naturale e poi sempre più artificiale.

Scompariranno i libri di carta - manca davvero poco - ma ben presto anche quelli digitali, perché ciò che diverrà del tutto inutile sarà proprio la parola scritta, come insieme di segni grafici.

La quantità di informazioni accumulate e salvate - pensiamo solo al web - sarà talmente sconfinata che non sarà più possibile conservarla e immagazzinarla; quindi si dovrà cancellare, per assenza di risorse e di spazio, anche perché tutto ciò che abbiamo accumulato sarà del tutto inutile e non si usano risorse preziose per conservare cose inutili.

Non servirà più leggere né studiare, perché tutto ci verrà "sparato" verso i timpani tramite pura voce; e con la sola e pura voce interagiremo col mondo, all'inizio ancora con qualche minimo contatto personale, poi anche togliendo l'incontro fisico tra esseri umani, divenuto del tutto inutile e superfluo, anzi dannoso, costoso e rischioso, come già vediamo: saremo tutti reclusi nelle mura delle nostre menti, con auricolari impiantati in modo definitivo nel nostro corpo, perché tutto il resto sarà diventato impossibile e sgradevole.

Di lì a breve l'auricolare verrà soppiantato da un microchip collegato alle stesse strutture neuronali del cervello: quest'ultimo, come sappiamo, per sua natura opera tramite impulsi elettrici, e il microchip intercetterà e gestirà questi impulsi: ci procurerà gioia e tristezza se lo vorremo, piacere o dolore, fame o sazietà, e ogni forma di pensiero noi desidereremo.

Così scomparirà anche la voce e rimarrà il puro pensiero immediato, intuitivo e non discorsivo: il microchip potrà recepire e indurre pure immagini mentali, senza necessità di usare l'apparato fonatorio, che diventerà inutile e non sapremo più come utilizzarlo. Dopo varie generazioni, nasceremo senza corde vocali e senza padiglioni auricolari, poiché l'evoluzione della specie le avrà rese inutili.

Sul dopo-pensiero non so fare previsioni, perché "sum ergo cogito", e il pensiero non riesce ancora ad uscire fuori da se stesso e a concepire il non-pensiero.