Secondo i dati Istat sono 30mila morti in più in Italia quelli registrati nel 2020 oltre a quelli deceduti a causa del Covid. "Un dato molto preoccupante" lo definisce Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici. Il riferimento è rispetto a quelli attribuiti al Covid e a quelli attesi per le altre patologie. Rispetto al quinquennio precedente ci sono state 85.624 morti in più, di cui però soltanto una parte (55.576) attribuibili al Covid.
"Questo dato ci preoccupa, perché può essere la conseguenza finale anche delle cosiddette malattie trascurate causa pandemia", le parole di Anelli che ha sottolineato come le preoccupazioni dei medici si concentrino in particolare su tumori e malattie cardiovascolari. A giocare un ruolo fondamentale sono i ritardi nella prevenzione, nella diagnosi, nella presa in carico e nei trattamenti registrati in questi mesi di lotta al Covid.
Anelli spiega inoltre che secondo i dati diffusi dall'associazione Salutequità gli screening oncologici sono letteralmente crollati oltre al fatto che al primo accesso dei pazienti, i medici oncologici vedono quadri di stadiazione dei tumori più avanzati "che non si vedevano da tanto tempo perché eravamo riusciti a fare diagnosi molto precoce. In prima diagnosi non succedeva quasi più di vedere malattie così avanzate", le parole del medico rilasciate ad AdnKronos. Mentre per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, c'è stato un aumento in particolare degli infarti e "anche su questo i colleghi cardiologi ci dicono che i quadri che si vedono oggi in pronto soccorso sono di infarti in fase acuta. Le persone arrivano con un certo ritardo".
La pandemia è causa anche di amalattie e patologie psichiatriche. "E' un effetto più atteso – spiega Anelli – l'aumento delle patologie psichiatriche che si verifica in ogni crisi di questo genere. Si parla di depressioni minori e maggiori" e altre forme di disagio mentale. "In tutte crisi di vario genere a livello mondiale queste tendono ad aumentare".