Chissà. Magari, Trapani, avrebbe avuto qualche chance in più per diventare Capitale Italiana della Cultura. Magari, se quel progetto per ristrutturare Palazzo Lucatelli non fosse rimasto dimenticato per anni nei cassetti del Comune.
Ma meglio tardi che mai, si spera. Perchè potrebbe essere la volta buona per lo storico palazzo nel centro storico di Trapani, dopo l’ok al progetto esecutivo per la ristrutturazione.
Palazzo Lucatelli dovrà resistere ancora un po’, e poi sarà rimesso a nuovo. E quello che per decenni è stato un palazzo di prestigio lasciato abbandonato, a perdere pezzi, nel salotto della città, diventerà un auditorium.
Per anni ad interessarsene è stato il Luglio Musicale, guidato da Giovanni De Santis che nel 2015 era riuscito, nonostante le difficoltà a mantenere il finanziamento di 2 milioni di euro con i fondi ARCUS, ricevuto anni prima grazie all'intervento dell'allora sottosegretario all’interno Antonio d’Alì.
Il progetto del comune di Trapani non era dimensionato per quel finanziamento e si rischiava di perdere i fondi stanziati. De Santis nel 2015 riuscì ad evitare il ritiro del finanziamento facendo predisporre un nuovo progetto, più funzionale: un centro culturale polivalente con biblioteca per bambini, aree espositive, piccolo auditorium e annessa caffetteria.
“Questo lavoro si è tramandato anche a chi è venuto dopo. Il progetto era stato accantonato, poi è stato rielaborato. Un iter molto travagliato. Un finanziamento che rischiava di essere bruciato già nel 2014. Sono molto felice”, dice De Santis.
Palazzo Lucatelli, il progetto - La storia recente di questo storico e prestigioso edificio trapanese che, fino al 1968 ospitava il “Presidio Ospedaliero S.Antonio Abate” e che da quell’anno fu abbandonato, pur avendo un grande valore artistico, ha inizio nel 2004, con l’amministrazione dell’epoca – sindaco Mimmo Fazio - che pensa ad un teatro nuovo per la città di Trapani e il tutto si intreccia con l’idea di trasformare Palazzo Lucatelli in un teatro da 900 posti a sedere e un parcheggio sotterraneo. Il progetto del Comune di Trapani e dell'architetto Rocchi è ritenuto irrealizzabile dalla Soprintendenza, fin dall’inizio inadeguato per riqualificare il Palazzo Lucatelli e creare un teatro a Trapani.
Perché si blocca tutto - Si arriva al 2016, stavolta il progetto dell'Ente Luglio e dell'incarico di Giovanni De Santis, all’epoca consigliere delegato del Luglio Musicale, all'ingegnere Nolar sembra realizzabile. Trapani avrà un polo culturale a Palazzo Lucatelli. E invece si blocca nuovamente tutto. Nonostante ci sia stavolta l'ok del Genio Civile e della Soprintendenza il dirigente comunale Eugenio Sardo contesta la nomina del progettista fatta da Giovanni De Santis e l’iter per ricevere il finanziamento si blocca. La motivazione è che la nomina dell’ingegnere Stefano Nola, secondo il Comune di Trapani, non ha rispettato le procedure conformi alla pubblica amministrazione. Quindi per paura di possibili ripercussioni legali, l’amministrazione comunale scarica l’Ente Luglio Musicale e fine del progetto.
La nostra inchiesta a puntate - La storia di Palazzo Lucatelli, dei progetti per il suo recupero, della “finanza creativa”, dei soldi per i lavori, degli interventi mai iniziati, e sulle molte cose strane che sono girate attorno, Tp24.it ha dedicato un’inchiesta a puntate che potete leggere qui dalla prima parte.
Finalmente le cose si sbloccano- Arriva una nuova amministrazione del 2018, e anche senza De Santis alla guida dell’Ente Luglio il progetto per Palazzo Lucatelli riprende il suo percorso. Si riescono a recuperare i 2 milioni di euro. Nel frattempo a fine 2020 si provvede alla messa in sicurezza dello storico edificio. Adesso arriva l’ok al progetto definitivo di riqualificazione. Un progetto dell'Ente Luglio, quello che prevede la realizzazione di un Polo Culturale Polifunzionale con una biblioteca, gli uffici del Luglio Musicale, un auditorium con 200 posti, un angolo espositivo di argenti dei “misteri” e un Hotel per le mostre d’arte da realizzare con la collaborazione del Museo Pepoli, una sala per l’esposizione delle “Acqueforti” del Piranesi.
Forse la strada è quella giusta, dopo anni di immobilismo.