“Gli indennizzi alle imprese devono essere contenuti nel testo del decreto Ristori 5 e non in sede di conversione con emendamenti, sennò si perde tempo”.
E’ quanto afferma Confcommercio Sicilia che esprime il proprio rammarico per i continui annunci che si contraddicono tra di loro e che hanno dato vita a una situazione di per sé inaccettabile.
“E’ già da un periodo – è spiegato dalla presidenza di Confcommercio Sicilia – che ci confrontiamo con prese di posizione che ingenerano una qual certa speranza negli operatori per poi essere disillusa dopo un po’. Ad esempio, ci siamo visti costretti, in queste ultime ore, a versare i contributi previdenziali in maniera piena proprio per l’incapacità di dare seguito a un provvedimento dello scorso dicembre che contemplava la decontribuzione al 30%. Tutto questo significa altri pesantissimi danni per le imprese. Speriamo davvero che con il governo Draghi possa registrarsi un cambio di marcia soprattutto per quanto riguarda chiarezza e capacità. Le imprese più colpite dalla crisi, lo sappiamo, sono quelle del terziario, in particolare la filiera del turismo e della ristorazione. Ed è opportuno che proprio a queste possano arrivare le risposte più importanti”.
“Bene aver individuato, come da noi richiesto a livello nazionale – afferma il presidente vicario di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti – il ministero del Turismo ma adesso va messa in cantiere un’azione più veloce ed efficace per garantire la sopravvivenza di migliaia di imprese penalizzate dai vari lockdown. Chiediamo di voltare pagina mettendo subito il turismo, risorsa di fondamentale importanza, anche nella nostra isola, al centro del Piano nazionale di ripresa e resilienza ma ancora più urgente è completare in tempi rapidissimi il passaggio delle consegne dal Mibact al nuovo ministero del Turismo per non fermare le assegnazioni di aiuti alle imprese del settore fissate per legge e che già sono in ritardo di mesi”.