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25/02/2021 06:00:00

Trapani, la vergogna delle bare accatastate al cimitero. Video

 Sono circa un centinaio le salme accatastate al cimitero comunale di Trapani in attesa di sepoltura.

Una situazione grottesca che ha già scatenato le proteste dei familiari. Alcune bare sono prive di zinco perchè destinate a inumazione. A lanciare l'allarme è la consigliera comunale Anna Garuccio: "Nonostante le segnalazioni, le mie interpellanze e gli interventi seppur tardivi dell’amministrazione , la situazione del Cimitero della Città di Trapani risulta essere ancora grave. Prima mancavano gli affossatori, poi gli estumolatori, poi sono stati trovati gli estumolatori ma mancano i tompagnatori. L’ufficio mi dice che forse da martedì riprenderanno il servizio. Una politica assolutamente incapace di provvedere alle dinamiche quotidiane". Al cimitero, peraltro, mancano il direttore e il personale "ed è aperto per questo motivo- sottolinea Garuccio - nel pomeriggio di lunedì e giovedì secondo orari d’ufficio e non più quotidianamente come prima e come tutti gli altri cimiteri del mondo".

 

 

"Ciò che è più grave tuttavia, - prosegue la consigliera - pare l’impedimento scaturito dinanzi alle inumazioni. Il regolamento parla chiaro: tutti i cittadini hanno la possibilità di scegliere di essere seppelliti a terra, a maggior ragione se a lasciarlo detto sia il defunto prima di morire. L’assessore Romano e una impiegata del settore invece sostengono da mesi che non sia così e che, a loro dire “ i poveri vadano a terra, i benestanti nei loculi. Una frase da far inorridire aggravata da “ abbiamo sempre fatto così” e che ha bloccato intere pratiche causando un presumibile rischio di emergenza sanitaria". Per Garuccio "l’unico motivo che potrebbe impedire di seppellire un benestante a terra può essere solo la mancanza di posti. Una motivazione che in tre mesi nessuno ancora ha espresso, a vantaggio invece di quella frase discriminante".

Ma non è tutto.
"La Giunta, dinanzi tale emergenza, - evidenzia Garuccio -ha modificato il regolamento ma non allargando il campo di inumazione in modo da non creare ipotetici impedimenti, bensì risolvendo a loro dire l’impedimento specificando che i cittadini se lo volessero debbono pagare tanto quanto un loculo costringendo anche chi è in attesa da mesi ed è bloccato da essi per una cattiva interpretazione del regolamento, di adeguarsi e pagare un posto che in qualsiasi parte del mondo ha costi bassissimi. È grave che tanto l’assessore che l’impiegata addetta al servizio esprimano questi concetti che non sono espressi nel Regolamento dei servizi funebri e cimiteriali".