Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
26/02/2021 17:07:00

Erice, colpo di mano del Sindaco sulla funivia 

 Dopo il caso Atm, scoppia il caso FuniErice. L'amministrazione comunale di Erice, infatti, ha deciso di mettere mano allo statuto della società' eliminando, di fatto, i poteri e le funzioni della classe dirigenziale, in particolare del Direttore Generale “il cui peccato originale – spiega la consigliera comunale Simona Mannina - , con ogni probabilità, è quello di non rispondere a determinati diktat. Poco conta se poi questo gruppo negli anni ha lavorato in maniera esemplare prendendo una società come la FuniErice inizialmente con gravi deficit economici portandola allo splendore che merita con milioni di utili, poco conta che con abnegazione e spirito di sacrificio il direttore generale ha lavorato durante la malattia pur di portare avanti un progetto per il bene della collettività e della stessa partecipata”.

L'amministrazione propone al consiglio comunale l' azzeramento e il ridimensionamento del funzionamento delle figure apicali gestionali (poteri e compiti del Presidente del CdA, senza prevedere quelli dell'eventuale Amministratore Unico che vengono lasciati
tutti in sospeso ed in balia delle deliberazioni dell'assemblea dei soci che dovrebbe stabilirli ad ogni rinnovo o cambiarli e modificarli a seconda del proprio gradimento). Una proposta che porta all'eliminazione di fatto della figura e dei compiti del Direttore Generale che è parte integrante della pianta organica della società.

Per Mannina “ad Erice conta solo il coup de theatre, abilmente studiato a tavolino. Evidentemente non si premia chi lavora, la professionalità, la competenza. Ma questa sceneggiatura è ancor più sconvolgente, e mi consenta l'amministrazione, deplorevole proprio perché studiata e realizzata in un momento in cui uno dei diretti interessati non può difendersi perché si trova in uno stato di salute che non gli consente di tutelare i propri diritti e far sentire la propria voce, situazione notoria ad Erice”. Ora parola al Consiglio comunale.

“Vedremo – conclude Mannina - se i consiglieri risponderanno o meno ai diktat ovvero riconosceranno il ruolo e il lavoro di chi si è speso per il nostro territorio meritando - sul campo e non per altro - ben altro trattamento”