di Dorotea Rizzo
Passeggiando lungo la Via Dante, una delle strade principali della città di Palermo, è facile scorgere Piazza Lolli che ospita l’omonima Stazione di Lolli del Passante ferroviario della città. Palermo non manca certo di monumenti e piazze storiche, ma l’edificio, il fabbricato viaggiatori che tuttora si affaccia alla piazza e che i palermitani identificano come la storica Stazione di Palermo Lolli è nato con uno scopo funzionale, come terminale della linea ferroviaria Palermo – Castelvetrano - Trapani e gestita dalle FSO ( Ferrovia Sicula Occidentale).
Peccato che il fabbricato che vediamo nella piazza, è totalmente trascurato. L’edificio mostra chiaramente i segni di abbandono e incuria : le scritte deturpanti sui muri, le vetrate inferiori sfondate, le finestre dei balconi con le persiane aperte e malridotte e, per finire, il colpo d’occhio del recinto alto che affianca il fabbricato e circonda lo spazio adibito alla metropolitana. Basta osservare un attimo per capire che, oltre ad essere in pessime condizioni, è totalmente estraneo all’ambiente che lo circonda. Oggi, possiamo solo immaginare il suo periodo più florido, quando ci si poteva intrattenere al suo interno godendo della visione dei suoi splendidi affreschi in stile liberty, mentre fuori in via Lolli ,oggi via Dante, passavano le carrozze.
L’edificio viene, inaugurato il 28 Ottobre del 1891, giusto in tempo per l’inizio della V Esposizione Nazionale. Ma soffermiamoci un attimo sulla descrizione di tutto l’immobile, composto dal fabbricato a due elevazioni, un magazzino e un grande terreno di circa 1.600 metri quadrati coperti, ed oltre 2500 metri quadrati di spazi esterni. La storia del fabbricato è lunga e contorta, dopo un periodo di splendore, nel giugno del 1974 con l’apertura della stazione Palermo Notarbartolo, l’edificio perde il suo ruolo come servizio passeggeri e, per un breve periodo, viene utilizzato solo per il traffico delle merci, poi per molto tempo rimane chiuso. Finalmente nel 2006 c’è un tentativo di recupero.
Il fabbricato con l’area adiacente viene venduto dal gruppo ferrovie dello stato, ed acquistato da due aziende: la Lolly s.r.l e la Mediterr Shock Absorbers s.p.a, che presentano all’Ufficio Edilizia Privata del Comune di Palermo e alla Soprintendenza un progetto di riqualificazione ,con la realizzazione di un ristorante e un bar al piano terra, mentre ai piani superiori attività culturali e un museo delle ferrovie nel magazzino demolito e ricostruito. Nulla di tutto questo, anzi, l’area ferroviaria della stazione Lolli viene, invece, definitivamente stravolta dal colpo di grazia dei lavori per la costruzione della fermata Lolli della metropolitana.
Il 22 febbraio del 2008, all’interno dell’area di pertinenza della stazione, viene, infatti, inaugurato il cantiere del passante ferroviario urbano della città e, nel 2016, la stazione metropolitana Lolli, che sorge al di sotto della vecchia stazione. “La primavera del 2016 sarà una primavera anche per la stazione Lolli con un lavoro di manutenzione, sistemazione, eliminazione di brutture presenti, installazione di panchine, illuminazione a led e recupero dello spazio verde con le bellissime piante presenti nel giardino.” Sono le parole del primo cittadino.
Ma…anche se il giardino ottocentesco è stato risistemato e, più volte, ripulito con lo scopo di diventare “una gradevole area di passaggio a ridosso della fermata del passante ferroviario” (come dichiarato dal presidente dell’VIII circoscrizione Marco Frasca Polara), continua a dare una immagine di degrado e trascuratezza, come il fabbricato . Bottiglie di vetro, bicchieri di plastica lasciati sulle panchine e sui muri delle aiuole. Dai cespugli dell’erba incolta emergono rifiuti di ogni sorta , mentre i cani a passeggio contribuiscono alla sporcizia e al degrado.
Non resta che sederci in una delle panchine un po’ più pulite, si fa per dire, e alzare lo sguardo per goderci se non la visuale, almeno, il sole che splende in questa città in cui lo stile liberty per molto tempo ha prevalso, lasciandoci meravigliosi capolavori come questo che aspettano soltanto di potere rivivere.