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12/03/2021 06:00:00

Nitrati fuori controllo nell'acqua di Mazara

 “Procedere con un intervento celere e forte, cercando - con tecnici di alta professionalità e competenza - di individuare le cause e, soprattutto, trovare la soluzione” all'ultra decennale problema dei nitrati nelle acque di Città.

Lo scrive in una nota inviata, nei giorni scorsi, agli organi di informazione, il circolo mazarese 'Legambiente - Fata Morgana'. Un suggerimento – quello contenuto nel comunicato degli ambientalisti del 'Cigno verde' – che sarebbe utile a risolvere “la drammaticità del caso che, indubbiamente, sta portando, famiglie e imprese ad approvvigionamenti idrici dal costo non indifferente e al di sopra del problema economico, a difendersi da un nemico invisibile ma pericoloso e dannoso per la salute pubblica”.


Il Circolo Legambiente di Mazara “Fata Morgana” che ormai da oltre 15 anni segue con attenzione la situazione dell’inquinamento dei pozzi di rifornimento dell’acqua potabile nel territorio di Mazara del Vallo si aggiunge così al ‘Comitato Civico per il Trasmazaro’. Quest’ultimo, proprio pochi giorni fa, attraverso una nota stampa dal tono ironico, denominata ‘Il gioco del pozzo’ aveva divulgato il contenuto di una serie di dati allarmanti, relativi all’acqua per il consumo umano nella zona del Trasmazaro.


“Preso atto – concludono quelli di Legambiente – del comunicato del Comitato Civico per il Trasmazaro con la presa visione della tabella allegata, che enuncia i valori dei nitrati, tratta dal sito istituzionale del comune  che, come si legge, sono ben oltre il limite di legge e, soprattutto di ogni margine di sicurezza per la salute pubblica, chiediamo al signor Sindaco, in quanto responsabile della Salute Pubblica, di intervenire velocemente e con forza”.

NITRATI (NO2-) E NITRITI (NO2-) COSA SONO – I nitrati sono normalmente presenti nelle acque, anche in quelle potabili, oltre che in molti alimenti. Di per sé non sono tossici: solo se convertiti in nitriti possono combinarsi con altre sostanze e formare composti che sono ritenuti cancerogeni. L'associazione tra nitrati presenti nell'acqua potabile e cancro non è stata confermata da studi affidabili che abbiano dimostrato una relazione di causa-effetto, ma è stata soltanto ipotizzata in base a osservazioni inattendibili di scarsa qualità scientifica. Va ricordato che il motivo per cui è stato fissato un valore massimo per i nitrati nell'acqua potabile – non dipende dalla loro possibile cancerogenicità – ma, piuttosto da una forma di tossicità acuta che può colpire i neonati di pochi mesi se l’acqua è utilizzata per ricostituire il latte in polvere o preparare le pappe.


MASSIMO CONSENTITO 50 MG LITRO
– In Italia il decreto legislativo 31/2001, in vigore da dicembre 2003, ha stabilito che i nitriti debbano avere una concentrazione inferiore a 0,5 mg/L, mentre per i nitrati la massima concentrazione consentita è 50 mg/L. Si ritiene che entro questi limiti le acque potabili possano essere consumate in condizioni di sicurezza nell’intero arco della vita. I prelievi effettuati il 5 e 8 febbraio scorsi hanno, però, dato valori minimi tra i 71,7 e 96 mg/L. nel n. ‘3’; 112,9 e 149,8 mg/L. nel pozzo n. ‘2’; 96,6 e 207,6 mg/L. nel pozzo n. ‘2’.

L’ANNOSO PROBLEMA DEI POZZI DI RAMISELLA – I punti di prelievo famigerati – presso cui il Comune di Mazara attinge la stragrande maggioranza di acqua, che poi viene convogliata nelle condutture idriche a servizio della zona Trasmazaro e Tonnarella – sono i pozzi ‘1’, ‘2’ e ‘3’ di Ramisella. Quella zona ha un’altissima concentrazione di coltivazioni agricole, che secondo ormai assodate evidenze scientifiche sarebbero la causa principale dell’inquinamento delle falde idriche. L’uso smodato di fertilizzanti inorganici e concimi naturali, le acque reflue e gli scarichi industriali, sono stati individuati quali i principali responsabili della produzione dei nitrati che, a Mazara, si insinuano fino alle acque dei pozzi comunali.


TANTI SINDACI NESSUNA SOLUZIONE – Il problema nitrati in Città è noto da decenni, ma nessuno dei primi cittadini fino ad ora insediatisi alla guida della Città ha mai affrontato il problema in profondità, figuriamoci risolverlo. Si è parlato, nel corso delle varie campagne elettorali, di fantomatici ‘denitrificatori’, ‘dissalatori’ e sciocchezze varie. Il fatto è sempre e ancora uno: per soddisfare la sete atavica di cui soffre questa Città, nel terzo millennio, si risponde ancora con i turni di erogazione idrica e con la miscelazione delle acque provenienti da altre sorgenti comunali.

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo