E' morto sul colpo per un trauma cranico Gaspare Allegra, l’avvocato di 37 anni nipote del superlatitante Matteo Messina Denaro, che domenica è precipitato in un canalone sul monte Grignone. Ha cioè picchiato la testa contro una roccia, subito dopo essere scivolato nel precipizio di 350 metri.
A fugare ogni dubbio e confermare la versione del fratello 35enne Francesco, unico testimone della sciagura, è stata l’autopsia, effettuata ieri su richiesta dei magistrati della Procura di Lecco per chiarire le cause della morte del 37enne, che oltre ad avere come zio la primula rossa di Cosa nostra, era figlio del reggente del boss tra i più spietati e ricercati al mondo: suo padre Rosario, morto a 66 anni nel giugno 2019, sarebbe stato uno dei pochi a comunicare con il cognato. Anche lo stesso Gaspare risultava indagato in attesa di processo, sebbene a piede libero, per questioni di affari legati allo zio. Subito dopo l’autopsia è stato rilasciato il nulla osta per il funerale, che si è svolto questa mattina a Santa Ninfa, vicino a Castelvetrano, ma a "porte chiuse", poiché il questore di Trapani ha proibito una cerimonia pubblica.
Continuano intanto le polemiche. E' corretto ricordare l'ingombrante parentela del giovane avvocato? Il Questore ha fatto bene a vietare i funerali? Ieri, con un lungo post è intervenuta (con parole, come al solito, contro i giornalisti, che per alcuni, in pratica, sono una categoria più esecrabile dei mafiosi ...) anche Nicoletta Eugenia, madre della fidanzata di Gaspare:
"Io piango da madre e non solo, il dolore di una perdita enorme, immensa per un ragazzo prima e un uomo dopo. L’ho visto crescere, l’ho accudito, l’ho visto sorridere e raggiungere quei traguardi che altri avevano solo sperato o immaginato, lui no, lui li ha raggiunti tutti senza dover chiedere favori a nessuno, ripeto, a nessuno.
Ma chi era Gaspare? Non lo chiedo a coloro che l’hanno vissuto, conosciuto, amato e rispettato per ciò che era, non per il suo cognome, è li la differenza: Gaspare era Gaspare, punto e basta!
Ma la domanda “chi era Gaspare” la rivolgo a tutti gli “anonimi” giornalisti che nascondendosi dietro la “redazione” hanno elargito perle di giornalismo da strada e millantatore.
Andrebbe ricordato a chi in modo maldestro, ha usato con tono disprezzativo, le origini della sua famiglia omettendo, volutamente, che Gaspare era un avvocato e come tale, aveva fatto un giuramento alla Costituzione e allo Stato italiano, ma a ancor di più, alla giustizia e alla legge, la stessa che oggi, gli gira le spalle e gli nega una sepoltura da CRISTIANO, privandogli quindi il diritto costituzionale del proprio credo e dei suoi cari/familiari.
E ho trovato ancor di più laido, meschino se non da vigliacchi l’aver pubblicato, il giorno stesso della sua morte, l’articolo con tanto di fotografia di Matteo Messina Denaro (fatto dal GDS per l’esattezza) e non del ragazzo tragicamente morto, no, faceva più impatto e scalpore la foto dello “zio”.
Dio ha sacrificato suo Figlio per il perdono, il PERDONO, ma Gaspare non doveva chiedere perdono a nessuno, non doveva espiare nessuna colpa, non ha commesso nessun crimine anzi, ha giurato, ripeto, ha giurato di servire la legge e difendere gli INNOCENTI.
Allora mi chiedo, ma se non aveva i requisiti di “legge” per esercitare da avvocato, perché la legge che lui ha difeso gli ha voltato le spalle?
Perché i giornalisti (che così si spacciano) hanno mistificato e adulterato volutamente la figura di Gaspare? Perché tanto odio?
Perché oltre al dolore della perdita, ci viene inferto altro dolore privandoci di dare una degna cerimonia religiosa al nostro Gaspare?
Perché c’è così tanta sete di vendetta da parte della “giustizia” verso questo ragazzo innocente?
“Le colpe dei padri non devo mai ricadere sui figli”, spesso lo si dimentica facendo di tutta erba tutto un
fascio.
Non mi darò pace, non avremo più pace, ma agli aguzzini dell’informazione corrotta, a quella giustizia che Gaspare ha servito, dico “IO VI PERDONO” perché con il mio perdono io resto superiore a qualsiasi altro confine, perché con il mio perdono, con il nostro perdono saremo tutti più vicino al nostro amato Gaspare.
Ecco, questo è quanto dovevo dirvi a voi giornalisti, a voi che avete applicato la legge...