Non c'è alcun chiacchiericcio che entra nelle case del centro storico La frenesia per gli ultimi preparativi prima del primo colpo di “ciaccola”. Il suono degli strumenti della bande radunate nel viale alberato della Marina, scalpitanti di intonare le musiche che cullano, per quasi 24 ore, la secolare processione dei Misteri di Trapani.
Le voci concitate dei venditori di “simenza” che sistemano con cura la loro mercanzia. Attorno alla chiesa del Purgatorio, l'atmosfera oggi è irreale. Anche quest'anno il corteo religioso per antonomasia è stato annullato. Colpa del Covid che per due anni di seguito ha cancellato un appuntamento tanto caro ai trapanesi e non solo.
I Gruppi sacri addobbati restano nella loro sede naturale. Non verranno “annacati” lungo il tragitto che fino a due anni fa erano soliti percorrere.
Tantomeno saranno seguiti dallo stuolo di fedeli e appassionati, dall'uscita all'entrata che li potranno ammirare accomodandosi , a gruppi e nel rispetto delle norme anti-virus, dentro la chiesa.
Un pugno allo stomaco per una intera comunità che oggi si sente orfana di una tradizione che fa parte del Dna della Trapanesità. I Misteri uniscono, azzerano le distanze sociali, commuovono, rappresentano un lungo momento di comunione e di condivisione. Sotto alle aste c'è l'operaio, il medico, il disoccupato: abbracciati per darsi forza, per vincere insieme la fatica.
Oggi, però, nulla di tutto questo. Oggi solo silenzio e tristezza. Ma anche speranza. Perche i Misteri, in fondo, sono sempre lì. Pronti a riappropriarsi di quel lungo viaggio tra fede, passione e folclore.