di Dorotea Rizzo
Ci troviamo in Via Notarbartolo a Palermo, a pochi passi dalla stazione omonima in cui si trova un edificio, famoso per essere stato luogo di abitazione del giudice Giovanni Falcone. Non è difficile individuarlo visto che, proprio di fronte allo stabile, c’è un grande albero sempreverde diventato un monumento vivente, un simbolo di speranza per il nostro paese e meta di cortei per commemorare il giudice barbaramente ucciso dalla mafia. Sul tronco dell’“albero Falcone” c’è un po' di tutto: decine di messaggi, poesie, dediche, disegni.
Ebbene, in questo stesso edificio, Marcello dell’Oglio,60 anni, portiere dello stabile, avendo a disposizione in portineria un lungo e capiente ripiano vuoto che quotidianamente liberava dalla polvere, ha deciso di riempirlo e realizzare una bella libreria condominiale con l’incoraggiamento e l’apprezzamento dei condomini .“I libri in eccesso non mi mancavano avendo dei libri già a casa, più della metà sono i miei, l’altra metà mi è stata regalata dai condomini ma anche dagli estranei al condominio. Almeno, adesso, la polvere la tolgo dai libri e non dai ripiani vuoti.
Così è iniziato un viavai di libri prestati ai condomini per la lettura, ai visitatori dei numerosi uffici e ai passanti attratti dall’ albero Falcone. Mi è sempre piaciuto mettermi in gioco, anche il mio lavoro nel 95 è iniziato per “scommessa” dato che lavoravo regolarmente con mio padre, un sarto “accademico” esperto nel suo lavoro. Ma dopo la proposta di un cliente, amministratore del palazzo, decisi di farmi avanti io e ricoprire quel posto vacante in portineria per una quindicina di giorni e adesso mi trovo definitivamente qui a tempo pieno dal 2004.
Del resto, il signor dell’Oglio dice che suo padre spesso gli ripeteva: “Tu non sai fare il commerciante, ti manca la malizia” e probabilmente aveva ragione. La libreria è dotata di tanti libri, dalle enciclopedie ai romanzi, i gialli e poi i libri di attualità e anche uno spazio dedicato ai libri scritti sul giudice Falcone. L’idea di realizzare una libreria in una portineria, dotata di uno spazio per poterlo fare, non è nuova e dovrebbe diffondersi in tutte le città come invito alla lettura, una pratica, ahimè, poco diffusa. Dell’Oglio è orgoglioso della libreria che ha realizzato, percepisce la stima dei suoi condomini e per loro ha in mente tanti bei progetti come quello di realizzare, in futuro, incontri di cultura e di riflessione, accompagnati, magari, dalla musica di un violoncello.
Al termine della nostra conversazione prende in mano uno dei tanti libri e dopo averlo rivoltato, visibilmente commosso, inizia a leggermi una frase del giudice Borsellino: “Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare”, e il cambiamento può iniziare dalla lettura dei libri presenti, perché no, anche nell’androne di un palazzo. Se poi il palazzo è quello dove abitava il giudice Falcone, non può che assomigliare a una vera e propria rinascita, un invito alla speranza che proviene solo dalla cultura.