Un'altra epoca si è chiusa. Il 9 aprile è deceduto il principe consorte della regina Elisabetta seconda del regno unito -Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del nord- Filippo Mountbatten duca di Edimburgo.
Il Re consorte avrebbe compiuto 100 anni nel giugno di quest'anno. Addio al principe degli "infortuni verbali" reali e dalla fedeltà cieca alla sua amata consorte regina. La sua figura si è stagliata come un’ombra silenziosa e sfumata sempre qualche passo indietro rispetto alla moglie Elisabetta, in oltre sessant’anni di regno sostanzialmente di pace. Apparentemente defilato, spesso superficiale, sfrontato proprio in questa sua caratteristica molto sui generis non proprio british. Per capire l’essenza profonda dell’atteggiamento privo di gran tatto del principe verso la società circostante, laggiù da basso, basta recuperare una puntata della serie The Crown. Filippo lungo lungo, stempiato già a vent’anni, è stato come il doppio maschile del capo al femminile senza mai esigere riflettori, attenzione, superamento dei confini formali del regno. “È stato, semplicemente, la mia forza ed è rimasto tale per tutti questi anni”, ha dichiarato Elisabetta riferendosi al marito nel 1997, proprio nell’anno delle nozze d’oro della coppia. I biografi ufficiali parlano di un fitto scambio di appassionate lettere d’amore.
Una delle cugine di Elisabetta ha sostenuto più volte che la donna era cotta del suo “dio vichingo”. Il duca di Edimburgo rimane però celebre per una serie di gaffe che sono sempre parse ai più involontarie, o forse semplicemente frutto del registro sopra le righe di un senso dell’umorismo più da caserma che da casa reale. Nel 2011 in visita ad una tribù di aborigeni, di fronte ad un nutrito gruppo di cronisti chiede ad un indigeno Filippo affermò: “Vi tirate ancora le lance a vicenda?”. La BBC negli anni ha raccolto le peggiori gaffe sessiste, razziste, o più banalmente battutine sciocche e imbarazzanti che evidentemente sembravano divertenti agli occhi del sovrano.Nel 1986 sotto la Muraglia Cinese con la moglie Elisabetta: “Se rimani qui molto più a lungo ti verranno gli occhi a fessura”. Nel 1994 in visita alle isole Cayman: “La maggior parte di voi discende dai pirati?”. Nel 2001 riesce perfino ad offendere un bambino che gli confida di voler fare l’astronauta: “Sei troppo grasso per essere un astronauta”. Nell’ultima intervista rintracciabile del duca di Edimburgo le richieste in merito al compleanno non sono proprio di entusiasmo e di celebrazione nazionale, o forse solo una delle sue “battute”: “non riesco a immaginare niente di peggio che vivere fino a 100 anni, sto già cadendo a pezzi”. In breve "personaggio naif", alquanto. Anche lui se ne andato in tempo pandemico , gli italiani ricordano particolarmente le dipartite di Maradona, Pablito, Morricone e Proietti.
Nel giornalismo, Mura, Zavoli e Rossana Rossanda. Tutti di età diversa e ragioni distinte. Li ricorderemo ognuno diversamente, ma hanno indubbiamente segnato un'era. Quella che sta marcando il Covid-19. Quanto durerà non è dato sapere, il vaccino è la speranza che sia, è la strada da percorrere. Il piano è lacunoso, difficile da realizzare, ma non impossibile, proprio Gran Bretagna docet. E tra qualche tempo, anche l'epoca pandemica si chiuderà o quantomeno sapremo gestirla.
Vittorio Alfieri