Dopo le gomme tagliate a tutte le auto dei vigili urbani di Marsala (ne avevamo parlato qui, ieri), è toccato anche alla polizia municipale di Castelvetrano.
Stavolta hanno pensato di distruggere la tomba del suocero del comandante Marcello Caradonna, responsabile anche della X Direzione Organizzativa del comune.
A darne notizia, nel primo pomeriggio di ieri, è stato il sindaco Enzo Alfano con un comunicato stampa in cui, oltre a condannare il vile gesto, ha precisato che sino alla tarda mattinata del giorno prima la sepoltura era ancora intatta.
“Un atto sacrilego dal sapore intimidatorio – ha affermato Alfano - rivolto verso chi lavora per far rispettare le regole e il vivere civile”.
Ma dalla foto, oltre ai marmi spaccati, si nota anche un altro particolare: il cero rosso, messo lì dai familiari, è stato parzialmente bruciato. Ulteriore elemento che lascia pochi dubbi al significato intimidatorio della profanazione.
Il comandante Marcello Caradonna, ed il collega di Marsala, Vincenzo Menfi, sono anche stati compagni di scuola al liceo classico. Con tenacia e professionalità, entrambi hanno affrontato indagini e monitoraggi a favore dell’ambiente e contro gli abusivi.
Ricordiamo il recentissimo censimento della polizia municipale di Castelvetrano, da cui è emerso che la quasi totalità dei chioschi non aveva mai pagato le tasse. Oppure il contrasto al traffico illegale di rifiuti ed il giro di vite contro i posteggiatori abusivi ad opera del comandante Menfi e della sua squadra.
Egidio Morici