Partirà dalla frazione balneare di Bonagia, nel territorio di Valderice, abbracciando anche le isole Egadi, il lungo e affascinante itinerario per far rivivere gli antichi mestieri che un tempo furono il motore dell'economia trapanese.
L'Ecomuseo “Mestieri del mare” comincia, lentamente, a prendere forma. Già sono arrivate le prime adesioni da parte del maestro Platimiro Fiorenza, mastro corallaio, e della cooperativa pescatori di Trapani. Cantieristica navale, corallo, pesca, sale e tonno: le tematiche che mirano al recupero della memoria storica costituita non solo dalle tecniche lavorative peculiari, ma anche dalle tradizioni, dagli usi, dalle consuetudini, dalle leggende e da tutto ciò che concerne le attività marinare.
Attraverso la raccolta di testimonianze dirette ed indirette, inoltre, il progetto punterà anche alla creazione di un archivio permanente, alla progettazione di nuovi spazi museali, di laboratori, di eventi, di pubblicazioni di settore e all’ideazione di nuovi itinerari dedicati ai turisti puntando alla destagionalizzazione, coniugando così tradizione e innovazione. Tutto ciò attraverso una rete formata da privati, professionisti, associazioni, cooperative, onlus e associazioni di categoria. Un progetto curato da Lucia Floria.
“Un sogno – dice - che si concretizza per chi, come me, ha scelto di rimanere a Trapani per fare cultura. Le versioni di questo progetto sono state milioni, l’ho montato, smontato, ripensato, ribaltato per anni, senza mai riuscire a trovare il veicolo giusto per poter comunicare ciò in cui credo. Finalmente l'Ecomuseo comincia a muovere i primi passi e, personalmente, lo dedico a mio nonno Vincenzo Verderame Russo mastro d’ascia e a mia nonna Carmela Marino, nonché a tutti gli uomini e donne di mare».
«In un momento di stasi culturale e di crisi economica – dichiara, invece, la presidente dell'impresa sociale Kleos Valentina Piazza -, abbiamo deciso di puntare nuovamente sul nostro territorio. Abbiamo condiviso questo progetto in quanto parte della nostra mission che mira, appunto, a sostenere il nostro territorio con progetti, innovazione e recupero della memoria storica, Un progetto che puntare i riflettori sui tesori seminascosti della nostra terra”.