Non c'è solo un padre che va dai Carabinieri per dire che i giovani che hanno violentato sua figlia sono "dei bravi ragazzi". Ci sono anche altre vicende che emergono nel contesto della storia che stiamo raccontando da ieri su Tp24: la ragazza di 18 anni violentata a Campobello di Mazara da un gruppo di amici.
Lei ha trovato la forza di denunciare, ma la famiglia non le è stata sempre vicino. Anche un altro frammento di intercettazione rende meglio il quadro della situazione. La ragazza parla con i genitori della denuncia che ha appena fatto, delle pressioni che sta ricevendo dagli amici per ritirarla, con minacce più o meno velate che riceve e i genitori sono titubanti: "Mia figlia ha sbagliato" dice la madre, parlando in presenza del marito e della figlia, e poi rivolgendosi a lei: "Com'è che tu sali da sola con tre ragazzi?"
Insomma, la sua colpa sembra essere il fatto di aver accettato di partecipare ad una festa dove era la sola donna, con altri amici, e di aver bevuto troppo ...
La ragazza le spiega che non "è quello il problema". La mamma insiste: "E' proprio quello". E allora la giovane diciottenne, con grande maturità (e pazienza) spiega alla madre: "Anche se eravamo tutti amici, loro non possono infrangere la legge ...". La madre insiste: "Tu femmina ... tu ... frequenti ...". E la giovane: "Non possono .... lo vuoi capire o no? Se io grido no ... e grido .. loro non devono toccarmi .. mi violentano!".