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14/05/2021 08:00:00

Pesca in Libia, gli interventi e le richieste della politica

Sono diversi gli interventi della politica sulla situazione che sta vivendo la marineria siciliana e in particolare Mazarese in Libia dopo gli ultimi attacchi subiti da due suoi pescherecci. Dal Presidente dell'ARS Gianfranco Miccichè all'eurodeputata della Lega Francesca Donato che ha scritto al premier Mario Draghi, al deputato del M5S Pignatone e quello di Forza Italia Mario Caputo.

“Nessuno del governo nazionale si permetta di rinnovare missioni con la Libia se prima non si risolve il problema dei nostri pescatori", le parole di Micciché che ha ricevuto, assieme all’Assessore alla Pesca, Toni Scilla, una delegazione di pescatori di Mazara del Vallo tra cui Luciano Giacalone, armatore del peschereccio Michele Giacalone, fatto oggi oggetto di sassaiole e speronato da alcune imbarcazioni turche, e da Giuseppe Giacalone, comandante del peschereccio Aliseo, rimasto ferito nei giorni scorsi dopo l’aggressione con colpi di arma da fuoco da parte dei libici.

“Per l’ennesima volta – ha affermato Miccichè - siamo costretti a discutere del problema della pesca nel Mediterraneo di cui sono vittime le flotte siciliane fatte oggetto di continue aggressioni da parte delle autorità libiche, addirittura con colpi di arma da fuoco e sassaiole. La situazione non è più sostenibile e siccome entro il prossimo mese di luglio l’Italia dovrà rinnovare la missione con la Libia, nella quale il nostro Paese dovrebbe dargli qualcosa come 60 milioni di euro, nessuno si permetta – ha
concluso il Presidente dell’Ars - di firmare accordi con la Libia se prima non si risolve definitivamente il problema dei nostri pescatori”.

L’europarlamentare della Lega Francesca Donato scrive al Presidente del Consiglio Mario Draghi: sicurezza dei nostri pescatori gravemente compromessa.

 “Serve una forte iniziativa del governo italiano volta a tutelare il lavoro e la sicurezza dei pescatori italiani, in particolare siciliani e sardi”: lo chiede con una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi l’europarlamentare della Lega Francesca Donato, a seguito delle ripetute aggressioni subite dai pescherecci italiani da parte di motovedette battenti bandiere libiche e turche nei giorni scorsi.

Nella sua missiva indirizzata al Premier la deputata europea della circoscrizione isole sottolinea che non è più procrastinabile un autorevole intervento del governo a difesa dei pescatori italiani “vittime di sequestri, attacchi armati e ripetute minacce” a causa delle “delimitazioni territoriali di Paesi extraeuropei come Libia, Turchia e Algeria, che hanno unilateralmente fissato il confine delle acque di propria pertinenza a distanza di decine di miglia dalle proprie coste”.

La parlamentare europea della Lega, nella sua lettera, evidenzia in particolare come la Libia abbia “esteso di 62 miglia la propria area di competenza oltre le 12 miglia previste, intestandosi così l'utilizzo esclusivo, anche ai fini della pesca, di un rilevante segmento di acque internazionali, nelle quali storicamente si recavano a pescare i nostri marittimi”.

“Alla luce del percorso da Lei intrapreso sul fronte dei rapporti bilaterali col nuovo governo libico - scrive ancora Francesca Donato - La esorto ad istituire una Zona economica esclusiva italiana il più possibile ampia intorno alla penisola ed alle isole maggiori, mirando alla conclusione di accordi fra Italia e Libia, Turchia ed Algeria che ridefiniscano le rispettive ZEE in considerazione degli interessi del nostro comparto marittimo”.

 “Ciò che sta vivendo, in questo periodo soprattutto, la marineria di Mazara del Vallo merita non solo attenzione ma risposte chiare e il più immediate possibili. Rinnovo tutta la mia vicinanza alla comunità mazarese, ringrazio il ministro Di Maio per il complicato lavoro diplomatico che a lungo termine potrà portare risultati duraturi, su cui però serve l’avallo e la collaborazione dell’Unione europea. Nel breve periodo, una soluzione per poter permettere ai pescatori siciliani di poter lavorare in sicurezza può essere quella delle cooperative a doppia bandiera che hanno dato risultati in altre zone contese. Una soluzione parziale ma fattibile e concreta”. È il commento del deputato Dedalo Pignatone, esponente M5S in commissione Agricoltura e Pesca a margine dell’audizione del sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quirici, sulle vicende che hanno coinvolto i pescatori siciliani a largo della Libia.
“Alla marineria mazarese servono aiuti e per questo solleciterò l’emanazione del decreto attuativo che possa distribuire i fondi, pari a 500mila di euro, che abbiamo stanziato nel Dl Ristori per il riconoscimento di misure di sostegno per i familiari del personale imbarcato posto sotto sequestro” conclude.

 “Prima il lancio di pietre contro il peschereccio italiano, seguito dallo speronamento delle imbarcazioni battenti bandiera della Turchia, con un tentativo di ingresso a bordo della nave, un vero e proprio atto di pirateria. Episodio che aggiunto a quello della marineria militare Libica nei giorni scorsi, con l’esplosione di colpi di mitraglia contro la nave da pesca siciliana, dimostra un livello di pericolo allarmante, per la sicurezza dei nostri marinai e che impone scelte dure e immediate”. A dichiararlo è il deputato regionale di Forza Italia Mario Caputo, che ha anticipato la presentazione di un ordine del giorno, per impegnare il Governo nazionale ad adottare misure di vigilanza sui nostri mari al fine di salvaguardare l’incolumità dei pescatori, dei natanti e per garantire il diritto alla pesca ai nostri armatori.

“Sono convinto – conclude il Parlamentare – che questi episodi di forte prevaricazione e violenza sono incoraggiati da un diffuso sentimento di debolezza da parte delle Istituzioni preposte alla vigilanza dei nostri confini marittimi. Dopo questi gravissimi episodi è necessario elevare i livelli di controllo dei nostri mari, unitamente ad una forte presa di posizione della nostra diplomazia. Se non riusciremo a garantire la sicurezza di uomini ed imbarcazioni, rischiamo di arrecare gravissimi danni all'economia del comparto pesca, oltre che subire prepotenze e violenze altrui. Chiederò al Parlamento di votare all’unanimità il mio ordine del giorno che dovrà essere inviato ai ministeri competenti della Difesa e degli affari Esteri”.