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14/05/2021 22:00:00

Minacce e insulti, il sindaco Orlando blocca i commenti su facebook 

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, stanco degli insulti e del bullismo social, ha disabilitato i commenti alla sua pagina facebook.  Le continue minacce e i tanti insulti sono alla base della decisione presa di bloccare i commenti alla pagina utilizzata dal primo cittadino per comunicare i progetti e le iniziative per la città. 

Da qualche giorno, la pagina “Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo”, non consente più ai follower di commentare i post pubblicati su Facebook. “I post venivano commentati con una serie di insulti e minacce, tutti regolarmente denunciati alla polizia postale. Ma non era più possibile andare avanti in questo modo”, così spiega a vari siti lo staff di Orlando, che ha preso questa decisione insieme al primo cittadino. 

 “Non eravamo di fronte a normali critiche, che sono sempre state accettate, ma a continui insulti e gli stessi follower che normalmente frequentano la pagina erano stanchi di vedere tutto questo”, aggiungono dallo staff.

Critiche per la decisione di Orlando arrivano da Igor Gelarda, capogruppo della Lega a Palazzo delle Aquile. “Da alcuni giorni i commenti nella pagina Facebook ufficiale del sindaco Orlando sono disabilitati. Il Sindaco che si vantava di essere quello che ‘girava i quartieri’. Adesso rifiuta qualsiasi dialogo, persino online e sui social. Niente male per un sindaco che ha sempre detto che il suo partito è Palermo. Evidentemente un’altra Palermo!”.

Condanno ogni forma di violenza fisica, verbale e da tastiera, ma certamente ritengo opportuno, per il bene di Palermo e dei suoi cittadini, che il sindaco Leoluca Orlando, ormai stanco e incapace di affrontare le difficoltà di una città così bella e complessa, rimetta il suo mandato e rassegni le dimissioni”. Così il capogruppo all’Ars del Movimento Nuova Autonomia Totò Lentini commenta la notizia del primo cittadino di Palermo che ha deciso di bloccare i commenti sulla sua pagina ufficiale di Facebook, disabilitando ogni forma di dialogo anche sui social. La scelta del sindaco, dopo la valanga di insulti ricevuti per aver partecipato (e non è la prima volta) alla preghiera di chiusura del Ramadan nel piazzale di via Padre Messina al Foro Italico.

“Orlando ha perso di vista ciò che è necessario per questa città – prosegue Lentini – Non è tanto il partecipare alla preghiera di fine Ramadan che dà fastidio, ma il fatto che il sindaco vada ad una cerimonia piuttosto che occuparsi dei problemi della città. E che situazione stia vivendo Palermo in questo momento storico è sotto gli occhi di tutti: possiamo parlare di una città ormai totalmente alla sbando. Ritengo che il tempo di Orlando sia finito con un anno di anticipo”.

Il sindaco Orlando dovrebbe fare “un atto di umiltà – dice il capogruppo – Stiamo parlando di una città ormai ridotta malissimo, con strade disastrate, interi quartieri al buio, il verde pubblico abbandonato per non parlare della spazzatura posta in ogni angolo di strada, ecc… Il mio consiglio è quasi quello di un amico: accorciamo di un anno questa agonia, si faccia da parte. Sembra un pugile suonato ed è evidente la sua stanchezza e la mancanza di reazione ai problemi, non è più nelle condizioni di governare. Ci vuole un sussulto di umiltà”.

 

Poi conclude: “Orlando non ha più la maggioranza dentro e fuori le istituzioni. Stiamo parlando di un sindaco che ho votato e che ho fatto votare e su cui puntavo molto. Ma adesso mi rendo conto che il suo compito è diventato troppo difficile. Ora non rimane altro che lasciare la poltrona di sindaco e andare in pensione. Sarebbe un vero peccato terminare la sua egregia carriera politica in questo modo. Nei suoi anni di lavoro Orlando ha fatto anche cose buone, ne prenda atto. Questo è il pensiero di tantissimi cittadini, lo faccia in tempo per non aggravare ancora di più la situazione. Serve un grande rinnovamento per la città e un nuovo modo di pensare. Quando si sceglie di fare politica, ci si mette a disposizione della comunità. Ritengo che Orlando non ne abbia più le capacità”.