L’inno di Mameli al Porto di Palermo, dove anche quest’anno non è arrivata causa Covid la nave della legalità. I lenzuoli bianchi ai balconi di via Notarbartolo. I ragazzi che suonano nel luogo della Strage. La tappa nell’aula bunker dell’Ucciardone.
Le commemorazioni per il 29esimo anniversario della Strage di Capaci hanno toccato i luoghi simbolo del riscatto civile contro la mafia.
All’albero di Falcone, in via Notarbartolo, il “Silenzio”, suonato alle 17.58, l’ora in cui il 23 maggio 1992, 500 chili di tritolo sventrarono l’autostrada Palermo Mazara del Vallo, all’altezza di Capaci, uccidendo Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Tanti gli eventi in giro per l’Italia e per la Sicilia nel ricordo di quella strage che cambiò la vita di tutti i siciliani. Per le strade di Palermo vengono esposti i lenzuoli bianchi. In quella via Notarbartolo, soprattutto, dove abitava Falcone e dove da anni si trova il “suo” albero. Momenti di commozione anche in aula bunker, teatro del maxi processo imbastito proprio da Falcone e dal suo pool. A Palermo per l’occasione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente della Camera, Roberto Fico, la ministra Marta Cartabia e la ministra Luciana Lamorgese.
Mattarella: “O si sta contro la mafia, o si è complici”
"O si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative". Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel bunker dell'Ucciardone per l'anniversario della strage di Capaci.
"E' sempre di grande significato - ha detto il presidente nell'anniversario dell'attentato nel quale vennero uccisi Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta - ritrovarsi nel bunker, un luogo di grande valenza simbolica, dove lo Stato ha assestato importanti colpi alla mafia". "La mafia esiste ancora - ha scandito però Mattarella - non è stata sconfitta. E' necessario tenere sempre attenzione alta e vigile da parte dello Stato".
#23maggio, il Presidente #Mattarella a #Palermo per la commemorazione delle stragi di #Capaci e Via D’Amelio pic.twitter.com/3kVOVz9Pt3
— Quirinale (@Quirinale) May 23, 2021
"La credibilità della magistratura e la capacita di riscuotere fiducia - ha detto in un altro passaggio il capo dello Stato - è imprenscindibile per lo svolgimento della vita della Repubblica: gli strumenti non mancano, si prosegua a fare luce su ombre e sospetti: si affrontino in maniera decisiva i progetti di riforma".
"Sentimenti di contrapposizione, contese, polemiche all'interno della magistratura - ha detto Mattarella - minano il prestigio e l'autorevolezza dell'organo giudiziario".
Fico: “Da Capaci le cose sono cambiate”
"Per me ogni anno si rinnova una emozione incredibile, da quel giorno le cose sono cambiate e non siamo più tornati indietro". Così il presidente della Camera, Roberto Fico, parlando dall'albero Falcone dove è in corso la cerimonia conclusiva delle celebrazioni per l'anniversario della strage di Capaci.
Cartabia: “Il lascito di Falcone nella Procura Ue”
"Il lavoro di Falcone fu straordinario: andare alla ricerca della forza economica della mafia lo portò a sviluppare la consapevolezza che occorreva lavorare a livello internazionale. Quando venne al ministero nel '91 iniziò la fase di cooperazione internazionale, fu un periodo breve ma fecondissimo. A livello europeo, fu Falcone il primo a intuire che occorreva una protezione penale degli interessi finanziari. Tra qualche settimana prenderà avvio la Procura europea, una istituzione dell'Ue, anche qui troviamo un lascito di Falcone". Così la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, parlando nell'aula bunker dell'Ucciardone.
Maria Falcone: “Lo Stato è con i cittadini”
"Rivolgo innanzitutto un ringraziamento al presidente Mattarella, ai ministri e a tutte le autorità che anche quest'anno hanno accolto l'invito a partecipare a questa nostra iniziativa per il ventinovesimo anniversario della strage di Capaci. La presenza delle istituzioni è un segnale per noi importantissimo, il segnale che lo Stato c'è ed è al fianco dei cittadini in questa lunga battaglia per la legalità che portiamo avanti ormai da 29 anni.
E il segnale che lo Stato non intende arretrare perché è consapevole che la mafia non è vinta e che deve restare una priorità nell'agenda politica del Paese". Lo ha detto Maria Falcone, sorella del giudice ucciso, ieri mattina nella commemorazione della strage di Capaci, nel'aula bunker dell'Ucciardone. "Il mio grazie va anche ai giovani studenti che sono qui con noi e che rappresentano tutte le scuole con le quali abbiamo collaborato in questo anno così difficile. Sappiamo che molti altri avrebbero gradito esserci, ma le sagge misure indicate dal governo ci hanno costretto a ridurre al minimo le presenze, e questo ci dispiace moltissimo", ha aggiunto la sorella del giudice.