Il sindaco Enzo Alfano ha ricordato come la mafia decise la strage di Capaci proprio in una riunione a Castelvetrano.
La dolorosa sottolineatura è avvenuta durante la commemorazione per il giudice Falcone, morto con la moglie e tre uomini della scorta il 23 maggio 1992.
Un’iniziativa che ha visto la partecipazione degli scout, che hanno donato ai cittadini le arance della legalità, raccolte nel giardino di un bene confiscato a Giuseppe Grigoli, il re dei supermercati condannato per mafia.
“La nostra città è in maggioranza fatta di persone con un alto senso civico – ha aggiunto il sindaco – che però va manifestato, proprio per non lasciarci condizionare da quei pochi che vogliono intimidire”.
Il riferimento è all’intimidazione nei confronti della polizia municipale di un paio di giorni fa, quando tagliarono le gomme a 5 auto dei vigili.
“Quando colpiscono loro è come se colpissero tutti noi, perché i vigili non fanno altro che il loro dovere, così come faceva Falcone. E forse a qualcuno non sta andando giù – ha aggiunto Alfano – Ma non sono soli, con loro c’è l’intera municipalità e tutta la cittadinanza”.
Il primo cittadino ha voluto così contestualizzare nella realtà locale il tema dell’indignazione alle ingiustizie: “Stiamo commemorando coloro che sono morti compiendo il loro dovere e sapendo di correre dei grandi pericoli. Noi che non ne corriamo, o comunque ne corriamo molti di meno – ha concluso – abbiamo il dovere di manifestare la nostra indignazione”.