Ad oltre un anno dell’approvazione del c.d. Superbonus, previsto dal Decreto Rilancio del 19 maggio 2020, ossia delle agevolazioni fiscali che consentono di rivalorizzare gli immobili con spese a carico dello Stato, anche a Marsala, così come in tutta Italia, stentano a partire i lavori per le opere di isolamento termico e di consolidamento sismico, dato che la corretta esecuzione dei vari adempimenti previsti dalla legge è complessa ed, infatti, il Governo si appresta a varare un ulteriore Decreto Semplificazioni.
Ne abbiamo parlato con l’avv. Nino Alabiso, presidente della Camera Civile di Marsala, al quale abbiamo chiesto un parere sull’effettiva convenienza di tali agevolazioni e sugli aspetti che condomini e proprietari immobiliari devono valutare adeguatamente per usufruirne con tranquillità.
“Indubbiamente – spiega il legale - le misure fiscali previste dal c.d. Superbonus sono vantaggiose per i cittadini, i quali possono migliorare le condizioni energetiche dei loro immobili e aumentarne la sicurezza sismica con spese a totale carico dello Stato; ma, ovviamente, è importante procedere con attenzione e in modo corretto perché, nel caso in cui i lavori risulteranno non conformi a quanto previsto dalla legge e le relative attestazioni e asseverazioni non risulteranno veritiere, i contribuenti che si sono avvalsi delle detrazioni fiscali, saranno costretti a rimborsare allo Stato le corrispondenti somme, con l’aggravio degli interessi, pari al 5% annui, e alle sanzioni, pari al 30%, a prescindere dal fatto che abbiano poi ceduto il credito fiscale a terzi. L’Agenzia delle Entrate può accertare tali irregolarità entro l’ottavo anno successivo alla dichiarazione con la quale il contribuente ha portato in detrazione il credito fiscale. Inoltre, coloro i quali commissionano, danno in appalto, i lavori per le opere devono stare attenti a garantirsi per i rischi che i contratti di appalto presentano per gli appaltanti. Mi riferisco al rischio di sopravvenuto fallimento della società appaltatrice, alla previsione del sub-appalto, che non consente agli appaltanti di rivolgersi nei confronti del subappaltatore, ai rischi per i danni causati ai lavoratori e ai terzi dalla società appaltatrice e al mancato pagamento delle paghe e dei contributi, per i quali possono essere chiamati a rispondere gli appaltanti.
Che fare allora? Cosa possono fare condomini e proprietari immobiliari per evitare i rischi connessi al Superbonus?
“Innanzi tutto – risponde l’avvocato Alabiso - affidare i lavori a società conosciute o che offrano adeguate referenze; preferire l’esecuzione diretta dei lavori e accettare la possibilità di subappalto solo in presenza di adeguate garanzie da parte della società appaltatrice, stante che gli appaltanti non potranno poi rivolgersi alla società subappaltatrice; chiedere alla società appaltatrice adeguate garanzie assicurative per l’esecuzione dei lavori a regola d’arte e in conformità ai requisiti tecnici e temporali richiesti per il riconoscimento delle agevolazioni fiscali, nonché garanzie per gli eventuali danni e gli inadempimenti retributivi e contributivi commessi dalla società appaltatrice; nominare, direttamente, tecnici di fiducia per la progettazione, l’esecuzione e il controllo dei lavori, richiedendo loro le polizze assicurative previste dalla legge. Il pagamento di tali tecnici può essere demandato alla società appaltatrice che potrà inserire nella propria fattura i relativi costi senza alcun ulteriore aggravio, così come previsto dall’Agenzia delle Entrate con specifici provvedimenti. Tali accorgimenti dovrebbero adeguatamente garantire i proprietari e i condomini e consentire loro di usufruire, in piena legalità, delle agevolazioni per rivalorizzare gli immobili con spese a carico dello Stato”.