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01/06/2021 18:25:00

Villa Grazia: la casa di Battiato, diventa un museo

di Dorotea Rizzo

La posizione della casa del famoso artista siciliano, scomparso da poco, è favolosa. Villa Grazia si trova alle pendici dell’Etna con lo sguardo rivolto verso la costa ionica. E’ un luogo dove Franco Battiato ha voluto ritornare, per trovare un’atmosfera più tranquilla e raccolta. In realtà si tratta di un piccolo borgo, attorniato da un parco. Un luogo simbolico dove l’artista, all’interno del suo studio, componeva i suoi brani.

Un luogo magico, dove si respira tanta sapienza attraverso ambienti differenti dedicati alla lettura, alla meditazione e alla ricerca e che rispecchia perfettamente l’artista siciliano sempre dedito alla cultura in tutte le sue sfaccettature. La Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Catania, non a caso, ha avviato la procedura di dichiarazione di interesse culturale per Villa Grazia.

Il procedimento terminerà entro 120 giorni con l’apposizione del vincolo che dichiarerà la villa bene culturale. Villa Grazia dimora dove Franco Battiato ha trascorso gli ultimi anni, “rappresenta nel mondo culturale italiano un bene di enorme valore. Essa, infatti, è stata il luogo in cui l’artista ha composto la sua musica, approfondito i suoi studi, realizzato i suoi dipinti, raccolto gli oggetti a lui più cari” evidenzia Alfio Cosentino, sindaco di Milo. “Villa Grazia è un luogo unico perché esprime quel silenzio e quella spiritualità che Franco Battiato ci ha donato con la sua arte. Il vincolo culturale è un gesto d’amore verso l’artista, ma anche di rispetto e di attenzione per quella che fu la sua dimora. Un luogo che ci invita alla riflessione, alla introspezione e alla ricerca della verità” aggiunge l’assessore ai beni culturali Alberto Samonà.

La villa di Milo, per quanto già detto, diverrà luogo di riferimento, un Museo della Musica. “La nostra funzione è quella di preservare e tutelare ciò che ha un valore storico, etnoantropologico e culturale perché ne resti memoria nel tempo” afferma Donatella Aprile, la Soprintendente di Catania. Insomma…tutti concordi nel tutelare la dimora dell’artista e la sua memoria come “poeta” che è riuscito a dare alla musica una profonda spiritualità, rendendola non comune e mai banale. L’idea della casa che diventa un museo non può che piacere a tutti, in modo particolare ai siciliani che a Villa Grazia entreranno in punta di piedi come si fa nei luoghi sacri in cui il silenzio è d’obbligo, quel silenzio in cui l’artista amava rifugiarsi e trarre ispirazione per i suoi brani.