"Vi assicuro che il Consiglio Comunale ha deliberato questo aumento mal volentieri come atto dovuto e non come scelta dettata da un indirizzo politico-amministrativo.
Tale atto infatti è la conseguenza dei provvedimenti restrittivi messi in campo dall’ARERA, organo competente anche per la determinazione della tariffa TARI. L’ARERA ha disposto che a partire da quest’anno per la determinazione del costo della Gestione Integrata dei Rifiuti urbani, che deve essere coperto integralmente dalla tariffa, non è più possibile utilizzare artifici contabili".
Lo ha detto in un videomessaggio il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, rispondendo alle polemiche di questi giorni in città sull'aumento della tassa sui rifiuti.
"Fino all’anno scorso venivano emesse bollette per un valore di 6 milioni a fronte di un costo di 10,5. Oggi ARERA ci costringe ad emettere bollette per tutto il costo di 10,5 milioni di euro. Purtroppo, diversamente dalla percezione comune non c’è un nesso diretto tra il risultato della raccolta differenziata e i costi del servizio di gestione dei rifiuti. Capisco bene che è un discorso difficile da accettare per chiunque ma questa è la reale spiegazione di cosa è accaduto e nessuna amministrazione anche di altre realtà territoriali oggi ha potuto adottare scelte diverse". Ha concluso il sindaco Quinci.
Questa invece la nota del Movimento 5 Stelle di Mazara.
Petrolini diceva “Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.” E a ben vedere sembra sia stato questo il principio ispiratore dell’attuale Amministrazione Quinci che, contrariamente a quanto discusso in consiglio comunale in merito all’aumento della tariffa TARI, fa pervenire bollette con incrementi rispetto allo scorso anno fino al 70% piuttosto che del 40%, come in precedenza annunciato.
Facile, oggi, l’affermazione della Giunta di essere vincolati dal metodo ARERA, più difficile ammettere che “grazie” alle poche differenze nei componenti di questa Giunta Comunale con la precedente, si sarebbe potuto intervenire per tempo per contenere i danni che oggi si dice di non poter evitare.
L’annosa problematica che affligge il settore dei rifiuti, infatti, è ben nota a chi si è trovato a gestire le casse comunali nella precedente amministrazione e considerato che del decreto che dispone la revisione delle tariffe TARI si sapeva da più di un anno, si aveva tutto il tempo per pensare a delle soluzioni che contenessero l’aumento delle bollette. In primo luogo perché era conosciuta l’entità delle somme non riscosse e divenute inesigibili per l’inerzia di chi ci ha amministrato nelle passate consiliature ed in secondo luogo perché si sarebbe potuto intervenire nella migliore razionalizzazione di un servizio tenuto allo sbando per decenni.
Da quest’anno, infatti, l’ARERA ha obbligato i Comuni ad applicare un nuovo modello di calcolo che escludesse dal computo della suddivisione dei costi, la parte delle bollette non pagate le sanzioni e interessi etc. in questa maniera è inevitabile l’aumento. Questo notizia era ben nota da tempo a tutte le amministrazioni e nota soprattutto ai precedenti assessori al bilancio che anziché prendere il toro per le corna hanno preferito andare a pascolare in altri settori.
Nonostante sia stato evidenziato in aula consiliare dai diversi consiglieri che il DL Sostegni permettesse per l’anno in corso di poter approvare le tariffe entro il 30 giugno, nonostante l’intero M5S avesse proposto con forza e determinazione la sospensione in modo tale da rivedere le tariffe alla luce delle ultime 2000 utenze fantasma individuate sulla quale poter spalmare l’importo dei costi, l’amministrazione a suon di maggioranza, ha portato avanti questa scelta paragonabile ad un cane che si morde la coda!!!
Appare dunque evidente che la mancanza di lungimiranza di questa amministrazione sarà causa dell’ennesimo colpo di grazia alle imprese e ancor di più ai cittadini che dovranno pagare più del doppio per il medesimo servizio. Una maggiorazione tassazione a cui di certo non seguirà un maggiore introito per le casse cittadine, considerato che chi nulla ha, nulla può dare, come espresso in aula consiliare dal M5S.
La mancanza di chiarezza nelle bollette, poi, aggravata da un metodo di calcolo ancora più complicato, aggraverà ulteriormente la precaria condizione di pace sociale, come avvenuto in passato con l’emissione di bollette pazze.
Tutti devono essere messi nelle condizioni di pagare la TARI soprattutto adeguando le tariffe delle attività ad un tassazione più congrua!