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11/06/2021 06:00:00

Mare inquinato a Triscina, divieto di balneazione in tre quarti di litorale

 L’inizio della stagione turistica non poteva essere peggiore.

Stavolta a risultare inquinato è il mare della maggior parte del litorale di Triscina, dalla via 2, fino alla 135, stando almeno alle coordinate riportate.

Dopo l’accertamento dell’Asp di Trapani, in seguito ai prelievi effettuati lo scorso 4 giugno e la relativa comunicazione al comune di Castelvetrano, il sindaco non ha potuto far altro che emettere un’ordinanza di divieto di balneazione nel tratto interessato.

Rimane fuori soltanto il tratto che va dall’ultima via di Triscina prima dell’inizio di Tre Fontane e la via 135. Per il resto, l’inquinamento riguarda i tre quarti del mare dell’intera borgata.

L’ufficio tecnico ha fatto quello che ha potuto, piazzando una decina di cartelli di divieto di balneazione, che però non possono essere sufficienti visti i numerosi accessi in spiaggia da ogni via.

 

L’inquinamento è quello tipico dello sversamento fognario, con livelli risultati di gran lunga superiori a quelli consentiti.

La speranza di tanti è che possa essersi trattato di un evento temporaneo. Ieri c’è stato un nuovo prelievo da un sopralluogo congiunto tra  i tecnici dell’Asp di Trapani e quelli del comune, i cui risultati dovrebbero essere pronti per oggi o domani al massimo.

 

Se si escludono i monitoraggi alla foce del Modione (da sempre risultato inquinato), questa è forse la prima volta che viene rilevato un grave inquinamento a Triscina, in un tratto di litorale così esteso (più di 3 chilometri), con dei punti di prelievo certamente diversi da quelli standard.

Il fatto che la borgata non abbia un impianto fognario e non tutti i reflui finiscano in fosse Imoff, non sembra sufficiente per un danno così massivo.

Si rimane dunque in attesa. Nel caso in cui l’inquinamento sia stato scatenato da un evento già concluso, è probabile che l’azione batteriostatica dell’acqua salata del mare abbia già operato una diluizione tale da produrre buoni risultati negli ultimi prelievi.

Ma non si può non prendere in considerazione il fatto che anche gli scarichi del depuratore della città vanno a finire nel fiume Modione. E il depuratore, come in tante altre città, non è mai stato un campione di efficienza.

Insomma, senza aver determinato l’origine di questo inquinamento, qualsiasi cosa sia successa potrebbe ripetersi.

In ogni caso, si ha l’impressione che la vicenda non potrà essere archiviata così facilmente.

 

Egidio Morici