E’ arrivata la proroga. Almeno fino al prossimo 30 novembre sarà ancora valida l’interdizione dell’accesso al porto di Marinella di Selinunte a causa dei relativi “lavori di potenziamento” della struttura. L’ordinanza della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo è stata necessaria, vista la scadenza di quella precedente, il cui termine si fermava al 30 giugno 2021.
Potenziamento. Un termine ambiguo in uso ormai da qualche anno, col quale vengono invece indicati gli interventi di ricostruzione di una banchina lunga un centinaio di metri (ma più stretta di una corsia di una strada statale) interamente crollata e l’annosa bonifica dalla posidonia. Poi, per carità, è sono compresi anche il “consolidamento delle opere strutturali esistenti”, “l’illuminazione e l’adeguamento dei pontili”.
Ma attenzione, l’accesso ai non autorizzati non è vietato in tutto il porto, ma soltanto “nelle aree portuali di volta in volta interessate dall’avanzamento dei lavori”. Era così anche prima, nell’ordinanza precedente, in previsione della fine dei lavori per il 30 di giugno.
Lavori della Cedit di Nino Durante invece sono ancora in corso e, ad occhio e croce, non hanno delle grosse possibilità di terminare nemmeno per il 30 novembre.
Il progetto originario, aggiudicato per circa 500 mila euro, è stato già oggetto di una variante, ma non riguarda l’allungamento dei moli per evitare l’ingresso della posidonia, di cui da tempo si parla. Per quelli, infatti, occorrerebbero ancora altre autorizzazioni.
Il “nuovo porto” ha quindi mancato clamorosamente l’appuntamento con questa estate e, di questo passo, potrebbe mancare anche quello con l’estate 2022.
Un’attesa cominciata nell’agosto 2020, quando ci fu la consegna dei lavori e si cominciò parlare di riqualificazione. Altro termine tecnico che però stride con la realtà: si “riqualifica” qualcosa che è già qualificato. E non sembra proprio il caso del porto di Selinunte, abbondantemente squalificato sin dalla nascita.
Ma ad attendere ormai ci si è fatti il callo.
Da più di dieci anni, infatti, a Selinunte si alternano bonifiche da “somma urgenza”, progetti più o meno faraonici del nuovo porto ed interventi strutturali inconcludenti.
Tutti targati, questi, dalle vecchie amministrazioni comunali di Castelvetrano.
Dal 2009 al 2012 si sono spesi 335 mila euro per le bonifiche dalle alghe (anzi dalla posidonia) e 128 mila euro tra foro nel molo, costruzione di una paratia e sua “riparazione”.
E se andiamo un po’ più indietro, troviamo la gru per la movimentazione delle barche: 100 mila euro nel 2007. Mai utilizzata, troppo bassa e quindi rimossa nel 2013. Non prima di una riparazione da 5 mila euro nel 2010 (a causa del prolungato inutilizzo).
Insomma, il porto degli sprechi oggi è passato alla Regione Siciliana.
Le regioni non vanno mai in dissesto.
E poi, tra un po’ si vota.
Egidio Morici