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11/07/2021 22:00:00

Servizio idrico trapanese a Siciliacque, Casale: "Serve un'Azienda Speciale Consortile"

 Sulla gestione del servizio idrico trapanese da parte di Siciliacque interviene il consigliere comunale di Mazara, Gianfranco Casale, del Gruppo Partecipazione Politica.

"E' sbagliato demandare a Sicilacque la gestione del servizio idrico del trapanese - afferma il consigliere - come preannuciato dai 17 Sindaci dei Comuni serviti ancora oggi da un ramo in liquidazione dell’EAS all’indomani di una riunione con rappresentanti del Governo Regionale. La via maestra resta infatti quella tracciata dal Comune di Mazara del Vallo, che con atto consiliare n. 65 del 22/06/21 ha impegnato all’unanimità dei presenti il Sindaco a promuovere all’interno dell’Assemblea Territoriale Idrica - convocata nei prossimi giorni - la scelta della costituzione di una Azienda Speciale Consortile, cioè un ente strumentale dei Comuni ricadente nel diritto pubblico, per la gestione pubblica e partecipativa del Servizio Idrico Integrato, salvaguardando lo stesso dal pericolo della privatizzazione".

"Appare infatti come un pretesto la possibilità che Sicilacque SPA possa risolvere le attuali carenze della rete idrica - continua Casale - che porta acqua nei Comuni della provincia di Trapani sprovvisti di gestione autonoma del servizio. Sicilacque è una società per azioni di cui solo il 25% risulta di proprietà della Regione Sicilia. Il restante 75% è nelle mani di una multinazionale francese che impone tariffe molto alte a fronte di servizi altrettanto discutibili. L’azienda speciale consortile consentirebbe invece ai Comuni di rimanere legittimi proprietari degli impianti e gestori delle risorse, perseguendo un pubblico interesse in piena autonomia gestionale".

"Un’azienda pubblica reinveste gli utili nella manutenzione, nello sviluppo e nella ricerca, nel miglioramento del servizio e delle infrastrutture, non trascurando la tutela della salute e dell’ambiente, al contrario di una azienda privata che agirebbe nel segno del profitto dei propri azionisti, mettendo in secondo piano principi universali come il lavoro e l'ambiente. La scelta del gestore provinciale - conclude Casale - è condizione necessaria per l’accesso ai fondi europei utili a risolvere gli innumerevoli problemi della rete idrica locale".