La nuova viabilità alla Laguna dello Stagnone, cambiata dal 18 giugno per consentire di percorrere in sicurezza la pista ciclopedonale, continua ad essere al centro del dibattito pubblico a Marsala.
Da un lato ci sono cittadini residenti e i titolari di attività turistiche della zona, e con loro le associazioni e i politici che si sono schierati dalla loro parte, che chiedono il ripristino della viabilità consentita fino al 17 giugno e soprattutto il cambio del senso di marcia nella Via Giacalone, dall'altro lato c'è l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Grillo.
Venerdì scorso durante il sit-in di protesta al vecchio imbarcadero (ne abbiamo parlato qui) gli organizzatori, con in testa Ninni Reina, hanno ribadito la loro richiesta che considerano fondamentale per non far morire le loro imprese: "Chiediamo che la via Giacalone presto torni in uscita, con il senso di marcia opposto a quello voluto dall'attuale ordinanza del Comune".
Primo incontro-scontro fra Grillo e l'ex sindaco Di Girolamo
Ma la manifestazione di protesta di venerdì scorso, è stata la prima occasione di incontro tra il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, e il suo predecessore Alberto Di Girolamo. Se inizialmente il primo cittadino ha confermato di condividere la scelta dell'amministrazione che l'ha preceduto riguardo alla realizzazione della pista ciclopedonale, subito dopo, il confronto è di tutt'altro tenore e ognuno rimane fermo nelle proprie posizioni.
"Abbiamo fatto tantissimi incontri con gli operatori, alla luce del fatto che abbiamo ereditato una "casa a due piani senza scala", - così definisce il primo cittadino, l'opera ereditata -. Io l’ho trovata così e devo necessariamente fare, per quel che riguarda la Via Giacalone, quello che stabilisce la parte tecnica (la polizia municipale, il comandante Vincenzo Menfi) riguardo al suo senso di marcia. Io - dice il sindaco agli operatori - il provvedimento lo fare domani mattina, ma non ho la competenza per un provvedimento tecnico". Grillo ha anche ricordato quella che era la proposta iniziale, e cioè l'istituzione del senso unico di marcia con direzione da Trapani a Marsala, proposta fatta sia dell’amministrazione comunale, sia dal comandante Menfi.
L'ex sindaco Di Girolamo, da parte sua, ricorda brevemente che la pista ciclabile ha avuto tutti i pareri positivi, da parte del comandante dei vigili urbani dell'epoca, della soprintendenza e della provincia. "La Via Giacalone - afferma - era a doppio senso, così restava e nessuno l’ha toccata. Se senso unico doveva essere, doveva esserlo in uscita".
Tra i diversi interventi, tra i quali anche quello del vice-sindaco Paolo Ruggieri, che ha attaccato l'ex sindaco Di Girolamo di "fare politica", la manifestazione si è conclusa senza che ci sia stata una decisione e con la richiesta dei presenti fatta al primo cittadino di mediare con il comandante Menfi, per cercare di ripristinare la vecchia viabilità.
L'appello di Rifondazione Comunista
E a chiedere all'amministrazione che si reintroduca il vecchio senso di marcia nella Via Giacalone è il circolo marsalese di Rifondazione Comunista. "Si inverta la viabilità nella via Giacalone, unica via di fuga dallo Stagnone", lo afferma in una nota il circolo "Enrico Berlinguer".
"Invitiamo l'amministrazione a procedere, innanzitutto e con celerità, al ripristino del senso di marcia originario in via Giacalone, alla realizzazione di ulteriori vie di comunicazione con l'SP 21, anche sfruttando soluzioni quale l'esproprio di strade private e la messa in sesto di strade sterrate, l'individuazione di piazzole di sosta per i veicoli. Riteniamo e chiediamo che chi vive, lavora o semplicemente desidera godersi lo Stagnone, abbia diritto di poter abbandonare il lungomare attraverso uno snodo fondamentale per la circolazione".