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15/07/2021 06:00:00

Marsala, i dettagli e le foto dei reperti archeologici di via De Gasperi. Necessari altri finanziamenti

Torniamo ad occuparci degli scavi archeologici di via De Gasperi a Marsala, iniziati lo scorso settembre contestualmente ai lavori per la realizzazione della rete fognaria, e fermi da maggio, prima della ripresa di qualche settimana fa.

Ce ne siamo occupati lo scorso mese di giugno, (potete leggere qui) e ci chiedevamo se il ritrovamento dell’antica necropoli punica fosse un’ennesima occasione persa per la città, visto che da mesi era tutto fermo.

Come dicevamo, nel precedente articolo, per conoscere l'esatta situazione degli scavi, visto che l'amministrazione comunale non ci ha saputo dire nulla in merito, abbiamo rivolto delle domande alla soprintendente di Trapani, Girolama Fontana, che ha risposto, finalmente, a queste nostre queste domande:  "Cosa si farà, come si agirà per gli ipogei e gli altri reperti trovati? Come si procederà alla conservazione, alla messa in sicurezza e anche a chiudere visto che rimane una strada a traffico veicolare? Qual è l'idea della Soprintendenza, quali saranno le prossime mosse, si potranno valorizzare questi Ipogei o al momento solo conservarli? Ed infine, qual è la volontà dell'assessorato regionale, perché sembra che, dopo le prime dichiarazioni, sia un po' scemata l'attenzione su quanto scoperto". 

"Nell'ambito dei lavori per il rifacimento del sistema fognario del centro di Marsala, commissionati da Sogesid con ditta esecutrice Venezia S.r.l, sono stati eseguiti scavi preventivi in un’area molto sensibile dal punto di vista archeologico - scrive la soprintendente Fontana - storicamente interessata da una vasta necropoli punica, su cui per lunghi decenni si è sviluppato il nuovo sistema insediativo della città Marsala con annessi infrastrutture e sottoservizi. Durante i lavori di scavo archeologico è stata portata alla luce un nuovo lembo della necropoli punica e romana lungo un tratto di Via Alcide de Gasperi".

Ecco nello specifico cosa è stato trovato in via De Gasperi, così come ci racconta la soprintendente, che aggiunge e conferma che: "per continuare gli scavi e valorizzare quanto scoperto sono necessari ulteriori finanziamenti".  

Sono state trovate 72 tombe -  Gli scavi, attivi dal Settembre 2020, hanno portato alla luce 72 tombe a pozzo e a fossa rettangolare di dimensioni medie di 0,45x0,70x1,75 m, disposte con orientamento variabile N-S e E-O, ricavate nel banco roccioso in calcarenite a una quota minima di – 0,50 m e massima di – 3,40 m dal piano stradale, pertinenti alla necropoli punica di IV-III secolo a.C.. Nonostante in alcuni tratti parte delle sepolture presentassero segni di danneggiamenti e rasature dovuti alle attività edilizie svolte nell’ultimo quarantennio nella zona, molte delle tombe hanno conservato al loro interno resti di corredo ed inumati (Figg. 1-2).

Sono 13 gli Ipogei - Sono stati inoltre rinvenuti, disposti in aree della necropoli apparentemente dedicate alle sepolture monumentali, ben 13 ipogei:
IPOGEO. 1, Via de Gasperi n. 22: si tratta di un ipogeo punico inviolato, che ha conservato intatta ed in posto la copertura litica (Fig.3), con accesso a pozzo rettangolare (0,66x2,04 m) profondo 6 m, con due camere funerarie quadrangolari di circa 4 mq di grandezza, contrapposte lungo i lati brevi del pozzo, che si sviluppano fino a una quota di – 8 m dal piano stradale (Fig.4). All’interno delle due camere funerarie sono stati rinvenuti i resti di cinque inumati, tre adulti e due bambini, probabilmente appartenenti allo stesso nucleo famigliare, con relativo corredo composto da alcuni vasi e piccoli oggetti in metallo, databile circa alla metà del IV secolo a.C. (Fig.5).

IPOGEO. 2, Via de Gasperi n. 24: l’ipogeo si presenta in questo caso come una struttura articolata su più livelli in cui si possono riconoscere diverse fasi architettoniche e di utilizzo, che sembrano coprire un arco temporale di almeno sette secoli. Un primo grande ambiente di forma rettangolare di circa 35 mq appare come il risultato dell’ampliamento e dell’unione, effettuati in epoca romana, circa II secolo d.C., di preesistenti sepolture puniche di IV secolo a.C. (Fig.6). Questo si sviluppa fino a una quota di -5,00 m dal piano stradale e conserva, seppur in parte danneggiate presumibilmente in antico, una serie di sepolture ricavate lungo le pareti (Fig.7): sei tombe a cassettone, otto loculi e otto nicchie quadrangolari. Due delle tombe a cassettone hanno conservato al loro interno resti di inumati. Sei tombe a fossa rettangolare sono state invece ricavate direttamente sul pavimento stesso della camera funeraria (Fig.8). Il rinvenimento al loro interno di materiale ceramico e lucerne figurate e con bolli, oltre che di diversi inumati, lascia pensare a un utilizzo di queste dal II al IV secolo d.C. con una prima fase di culto giudaico e una seconda pienamente cristiana, come già evidenziatosi anche in precedenti scavi effettuati nel vicino Corso Antonio Gramsci. Un secondo livello più profondo è stato invece individuato nella porzione settentrionale dell’Ipogeo.2, dove un grande pozzo di accesso (0,88x2,06 m), pertinente a un ipogeo punico (Ipogeo.4), si sviluppa fino a una quota di -7,5 m dal piano stradale, conducendo a due camere funerarie rettangolari contrapposte sui lati brevi, di circa 4 mq di grandezza. Da un foro rinvenuto sul fondo di una delle tombe a fossa ricavate sul piano pavimentale di Ipogeo.2 è stato possibile, inoltre, individuare e scavare le camere di due ulteriori ipogei punici (Ipogeo.5 e Ipogeo.6) che si sviluppano con orientamento N-E/S-O al di sotto di Ipogeo.2 senza essere ad esso collegate. I pozzi di accesso dei due ipogei risultano obliterati da grandi pietre e cemento in corrispondenza delle fondazioni del palazzo sovrastante (Fig. 9) e le camere funerarie hanno subito diversi riutilizzi in antico e rimaneggiamenti e deturpazioni contemporanei, pur avendo conservato al loro interno resti ossei e ceramici.

IPOGEI 7-14: in un tratto di circa 40 m compreso tra l’incrocio di Via Alcide de Gasperi con Corso Antonio Gramsci e la strada ferrata sono stati rinvenuti i pozzi di accesso rettangolari di otto ipogei punici (Ipogeo.7-Ipogeo.14) di larghezza variabile tra i 0,70 e i 0,95 m, disposti a poca distanza l’uno dall’altro con orientamento leggermente variabile N-S e NO-SE, anch’essi rinvenuti a una quota particolarmente superficiale, tra i -0,13 e -0,91 m dal piano stradale(Figg. 10-11). Le indagini archeologiche in questo tratto non sono state completate.

Le attività di scavo archeologico sono state svolte secondo le prescrizioni della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani sotto la direzione scientifica della funzionaria archeologa, Giuseppina Mammina, e sono state coordinate dalla Dott.ssa Sharon Sabatini, archeologa incaricata dalla SAMA Scavi Archeologici, e dal Dott.re Sebastiano Muratore, archeologo della ditta esecutrice. Tutte le evidenze archeologiche sono state oggetto di documentazione grafica e fotografica mentre i materiali rinvenuti durante lo scavo sono conservati presso i magazzini del Museo Archeologico “Baglio Anselmi” di Marsala, in attesa della catalogazione.

"I lavori di indagine scientifica proseguiranno - conclude la soprintendente Fontana  -  nell’ambito dei lavori di rifacimento del sistema fognario, prevedendosi il rilevamento e la messa in sicurezza degli ipogei rinvenuti. Tali scoperte, di altissimo rilievo storico-archeologico, ci consegnano una parte inviolata dell’antica necropoli del sottosuolo marsalese. Si arricchisce la conoscenza dell’antico tessuto storico della città di Marsala e solo con successivi finanziamenti pubblici si potrà procedere al prosieguo degli scavi ed alla valorizzazione di tale patrimonio. Il contesto urbanizzato in cui si sviluppa la necropoli rende di difficile attuazione la completa valorizzazione del Bene, in ogni modo, l’approfondimento scientifico ed il rinvenimento dei numerosi reperti contribuiscono alla divulgazione della conoscenza e del valore dell’importante patrimonio culturale".