In un’intervista su Tp24, qualche giorno fa, il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano aveva fatto un appello ai colleghi del comune, chiedendo loro di essere empatici.
“Se non ci si mette nei panni dell’altro che chiede un servizio e si resta seduti dietro una scrivania pensando di gestire un potere, non ci siamo” aveva dichiarato, parlando del mancato inizio del mercatino di Triscina.
“All’indomani del giorno in cui i mercatisti avevano rinunciato a montare i loro stand a causa delle errate autorizzazioni comunali, i responsabili delle relative direzioni - ci spiega Alfano - sono stati riuniti in una conferenza di servizio e le loro verbalizzazioni sono al vaglio del segretario generale per l’individuazione di eventuali responsabilità”.
Insomma, un problema di burocrazia interna che, inevitabilmente, si è riverberato sul sindaco e sui 5 Stelle che dal 2019 governano la città. Difficile dire se non si sarebbe verificata la stessa cosa con una maggioranza politica diversa. Il problema principale starebbe infatti in un abbassamento del livello di efficienza di alcuni uffici, causato dai pensionamenti dei responsabili, che non possono essere sostituiti a causa del dissesto finanziario. Dissesto che, di fatto, ha bloccato le assunzioni.
L’atmosfera di scontro politico e di catalizzazione del fisiologico malcontento, certamente non ha aiutato. In altri momenti, una telefonata al sindaco avrebbe risolto la questione. Magari avrebbe potuto consentire ugualmente lo svolgimento del mercato, in attesa che gli uffici mettessero le carte a posto. Stranamente, non lo ha chiamato nessuno. E dopo pochi minuti dall’abbandono degli ambulanti, un gruppo politico di opposizione (Obiettivo Città) aveva già diffuso un comunicato stampa con la notizia del fallimento del primo giorno di mercato.
EM