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22/07/2021 02:00:00

Cinghiali e cani randagi. Castellammare e Mazara corrono ai ripari

A Mazara si sta cercando di porre rimedio al problema dei cani randagi. Mentre per quello dei cinghiali, annunciato dall'assessore regionale all'Agricoltura, Toni Scilla (ne abbiamo parlato qui), non ci sarebbero fondi per la soluzione a breve termine. Per quello che riguarda i randagi, invece, che girano per il territorio cittadino c'è l'accordo tra Comune, servizio veterinario ASP, veterinari e associazioni animaliste che prevede una incentivazione alla sterilizzazione. 

“Dopo una serie di incontri preliminari con associazioni animaliste e medici veterinari, che ringraziamo per il senso di responsabilità, la disponibilità e la collaborazione offerta alla nostra amministrazione, abbiamo approvato un protocollo d’intesa per la lotta al randagismo e la tutela degli animali d’affezione che incentiverà ed incrementerà l’attività di sterilizzazione di cani randagi”.

L’assessore comunale con delega al Benessere animale Alessandro Norrito esprime soddisfazione per l’approvazione da parte della Giunta Municipale dello schema di protocollo d’intesa che verrà sottoscritto tra amministrazione comunale, Siazp di Marsala e Mazara - Servizio Veterinario Asp, medici veterinari e associazioni animaliste.

“Con questo protocollo l’amministrazione si doterà un albo dei medici veterinari di fiducia per l’affidamento di incarichi per interventi di sterilizzazione in day hospital sia su cani rinvenuti nel territorio che in affidamento temporaneo a volontari o associazioni animaliste”.

“La campagna di sterilizzazione – si legge nella deliberazione di Giunta - verrà effettuata garantendo il rispetto delle procedure ad evidenza pubblica ed il principio di rotazione tra i medici veterinari aderenti: per ogni intervento di sterilizzazione eseguito in struttura privata si è convenuto insieme ai medici veterinari un prezzo simbolico pari a 100 euro oltre iva e oneri previdenziali per cagne fino a 35 chili, costo che è inferiore rispetto a quello di mercato”.

“Ad ogni famiglia, persona, associazione affidataria, iscritta nell’apposito ‘Albo comunale delle Associazioni e dei Volontari Animalisti’ ai sensi del regolamento vigente, verrà inoltre dato il mangime necessario per la permanenza dell’animale per il tempo necessario (circa 20 giorni) e l’antiparassitario”.

Il budget per un totale di 100 interventi ammonta a 15mila euro (complessivamente circa 150 euro per la copertura sia del costo di ogni sterilizzazione da parte dei medici veterinari privati, che di mangime e antiparassitario).

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A Castellammare del Golfo, che da più tempo vive il problema dei cinghiali, l'amministrazione comunale ha convocato un tavolo tecnico per far fronte all’emergenza. Per monitorare e censire i cinghiali è stata fatta convenzione con l'Università di Palermo, sradicarli dal territorio catturandoli con trappole e  trasferirli nelle sedi stabilite dalla forestale. insediato il 

Gli animali, secondo gli esperti, vengono illecitamente inseriti sul territorio da cuccioli ed attirati in più zone con il cibo. Da qualche tempo, infatti, con sorpresa e preoccupazione dei cittadini, i cinghiali scorrazzano per le vie di Castellammare del Golfo soprattutto nelle ore notturne, e più volte hanno invaso trafficate vie cittadine.

All’incontro tecnico era presente il professore Mario Lo Valvo, docente di Tutela e gestione della fauna presso il dipartimento di Scienze dell'Università di Palermo, il dottor Girolamo Culmone, esperto del settore. Da remoto ha partecipato il dottor Vito Angileri della ripartizione faunistica venatoria di Trapani e due rappresentanti dei cittadini di Castellammare del Golfo che hanno segnalato la presenza di cinghiali su terreni e nei pressi di abitazioni di loro proprietà.

«Poiché il Comune non ha possibilità di azione diretta sul problema, abbiamo convocato un tavolo tecnico che si è adesso insediato per stabilire come procedere per la cattura e reimmissione in natura dei cinghiali. Problemi causati sempre dall'uomo perché la presenza degli ungulati nei centri abitati è dovuta all'immissione di cuccioli attirati con cibo, con la conseguente diffusione su tutto il territorio regionale, come fatto presente dal professor Lo Valvo che- spiegano il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore alla Protezione Civile Leonardo D’Angelo- ha prospettato gli step necessari per la soluzione del problema condivisi dagli altri esperti presenti al tavolo. Precisamente sottoscrivere una convenzione con la facoltà di Scienze dell'Università di Palermo per il monitoraggio e censimento degli animali; quindi eradicare i cinghiali dal territorio con trappole e poi trasferirli nelle sedi stabilite dall'ente preposto così da reimmetterli nell’ habitat naturale, che non è certamente la città».

Il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore alla Protezione Civile Leonardo D'Angelo inoltre sottolineano che «gli esperti nel corso dell'incontro hanno fatto presente che l'intervento non può essere risolutivo se gli enti preposti alla vigilanza non riescono a bloccare e sanzionare chi illecitamente inserisce cuccioli di cinghiali. Inoltre, sempre come è stato indicato nel tavolo tecnico, occorrono circa due anni per la completa eradicazione dei cinghiali dal territorio cittadino».

«Non avendo possibilità di intervento abbiamo voluto intanto invitare alla prudenza gli automobilisti posizionando dei segnali che indichino la presenza dei cinghiali in alcune vie e continueremo a sollecitare gli enti di competenza e procedere con il tavolo tecnico insediatosi-concludono il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore alla Protezione Civile Leonardo D’Angelo- per una soluzione quanto più celere possibile a salvaguardia dei cittadini».

“L’amministrazione comunale – sottolinea l’assessore Norrito - è dotata di un Rifugio Sanitario che può ospitare fino a 77 cani, con un ambulatorio dove vengono sterilizzati i cani randagi rivenuti nel territorio; ma la ridotta capienza del Rifugio ed il numero di sterilizzazioni effettuate durante l’anno non sono sufficienti a risolvere il problema del randagismo. Da qui la necessità dell’intesa anche con i medici veterinari privati e le associazioni animaliste per incrementare le sterilizzazioni e combattere più efficacemente il problema del randagismo, in modo da reimmettere nel territorio cani sterilizzati con benefici per la salute pubblica”.