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13/08/2021 11:15:00

Biglietti aerei, stop ai sovrapprezzi per i posti dei figli vicino ai genitori

 Biglietti aerei, stop dal 15 agosto ai rincari per disabili e famiglie con minori seduti vicino.

 Scatterà, infatti, il 15 agosto il divieto per le compagnie aeree di far pagare gli “extra-costi” ai genitori per sedersi accanto ai figli minori o accompagnatori di persone con disabilità o mobilità ridotta. 

“Il provvedimento”, ha spiegato l’Enac al Messaggero, “nasce dall’esigenza di tutelare da un lato il diritto alla mobilità per determinate categorie di passeggeri che hanno bisogno di assistenza lungo l’intera durata del viaggio, dall’altro dalla necessità di garantire che le operazioni di volo si svolgano in condizione di massima sicurezza, specie in una situazione d’emergenza”. “L’assegnazione dei posti vicini per tali categorie”, spiega infine l’Ente, “non deve configurarsi come un servizio reso in cambio di un supplemento di prezzo, ma deve invece costituire un diritto”.

 “Dividere le famiglie, i papà e le mamme dai figli, i disabili dagli accompagnatori, facendo pagare un sovrapprezzo come vorrebbero alcune low-cost, non va nella direzione giusta”, aveva commentato al Messaggero il presidente di Pierluigi Di Palma.

Il Tar del Lazio, dopo il ricorso di Ryanair, aveva sospeso fino al 14 agosto il provvedimento dell’Enac sui costi aggiuntivi per l’assegnazione di posti per minori e disabili, ma, scaduto il termine, è consentito alle varie compagnie di aggiornare il proprio software per le prenotazioni. In realtà, Ryanair aveva tentato di fare un altro ricorso il 5 agosto, al fine di spostare il termine del provvedimento a settembre, ma è stato respinto.

Quindi, da metà agosto spaccata, tutte le compagnie che operano in Italia hanno l’obbligo di adattare i propri sistemi digitali di prenotazione e assegnazione dei posti per garantire questo diritto a tutela del passeggero. Il provvedimento tutela i minori tra i 2 e i 12 anni, oltre ai clienti disabili. In quest’ultimo caso, essi devono avere un posto vicino al genitore o accompagnatore e, qualora non fosse possibile, nella medesima fila di sedili, oppure a non più di una fila di distanza dall’accompagnatore.