“Terza dose di vaccino tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Validità del green pass prorogata da 9 a 12 mesi”. È la strategia per difendersi dal virus tracciata sul Corriere della Sera dal marsalese Sergio Abrignani, immunologo, componente del comitato tecnico scientifico. Secondo Abrignani, “le persone vaccinate per prime a gennaio, i medici, a settembre ottobre saranno a 9 mesi dalla doppia dose e tecnicamente il loro green pass non sarebbe più valido. È ragionevole prevedere una proroga a 12 mesi. La protezione del vaccino diminuisce ma si mantiene comunque alta”. “In Israele - riferisce Abrignani - si comincia a osservare che i vaccinati dopo 6-10 mesi si infettano più che dopo tre mesi, quando l’efficacia dei composti anti Covid è al 95%. Successivamente si abbassa all’80-85% nella capacità di evitare forme gravi di malattia e infezione”.
Non è tuttavia una contraddizione prorogare la validità del greenpass e ammettere che dopo due dosi l’efficacia si abbassa “perché - spiega - dopo due dosi la maggioranza è ancora protetta. Intanto però finiamo di immunizzare entro ottobre l’80 dei vaccinabili poi si penserà alla terza a fine anno o all’inizio del prossimo”. Alternative “non ce ne sono abolire il green pass, quindi tornare alle chiusure? Oppure, altra pazzia, abolire il passaporto verde e proclamare il liberi tutti? Ambedue soluzioni di fatto impraticabili”. A ricevere la terza dose in via prioritaria “i sanitari dovrebbero essere i primi e uso il condizionale. Assieme ai fragili, ai pazienti persone con deficit del sistema immunitario o in chemioterapia. Poi si passerà agli over 60 che in Italia sono 18 milioni”.