"Un insegnante che rifiuta il vaccino dovrebbe essere cacciato". Il professor Roberto Burioni, virologo del San Raffaele, si esprime così su Twitter sul tema della vaccinazione e della scuola, mentre in Italia si discute dell'uso del green pass anche in ambito scolastico.
"Un insegnante che rifiuta il vaccino dovrebbe essere cacciato perché è un pericolo per la salute dei suoi alunni ma ancora più perché evidentemente non è in grado di formare i cittadini di domani ed è totalmente inadeguato ad occupare l'importantissimo ruolo che ricopre", scrive Burioni, che in un altro messaggio riporta il caso individuato in una scuola in California.
"Un insegnante elementare non vaccinato in 2 giorni ha infettato il 50% degli studenti. I sindacati della scuola se ne facciano una ragione: non accetteremo mai che la salute dei nostri figli che non si possono vaccinare (<12 anni) venga messa a rischio da egoisti cavernicoli", dice lo scienziato.
Un insegnante che rifiuta il vaccino dovrebbe essere cacciato perché è un pericolo per la salute dei suoi alunni ma ancora più perché evidentemente non è in grado di formare i cittadini di domani ed è totalmente inadeguato ad occupare l’importantissimo ruolo che ricopre.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) August 27, 2021
Il personale scolastico vaccinato in Italia ha raggiunto la soglia del 90%. E’ quanto emerge dal report settimanale pubblicato dalla struttura commissariale.
Infatti, come annunciato dallo stesso Ministro Bianchi, il trend è positivo per le vaccinazioni in favore del personale scolastico e universitario: secondo l’ultimo report settimanale pubblicato dalla Struttura Commissariale, nell’ultima settimana la percentuale di persone che ha ricevuto la prima somministrazione di vaccino o dose unica ha raggiunto quota 90,45%.
I dati sono in aggiornamento sulla base delle comunicazioni da parte delle Regioni.
Dunque al 27 agosto, il numero di insegnanti e personale Ata sprovvisto di immunizzazione è pari al 138.435, ovvero il 9,55% del totale.
Percentuali in netta crescita per ciò che riguarda i vaccini ai giovani, secondo l’ultimo report, le somministrazioni-dose unica per la fascia 12-15 hanno superato il 40% della platea vaccinabile, mentre la fascia 16-19 ha oltrepassato la soglia del 67%.