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03/09/2021 08:00:00

 Paolo Ruggirello, il poeta che scrive “a tempu persu”

Caro Direttore, Paolo Ruggirello è nato a Marsala il 28 giugno 1928. Vive a Strasatti dove in qualità di bidello ha prestato in modo esemplare servizio presso la locale Scuola Elementare.
Non tutti a Marsala, specie le giovani generazioni, conoscono Paolo Ruggirello. Io lo conobbi quarant’anni fa, grazie ad alcuni amici e compagni, fra cui voglio ricordare con particolare affetto Vincenzo Di Pietra, di Santo Padre delle Perriere. La sua origine, come la mia - che sono nato e cresciuto a Berbaro - è contadina. Paolo ha sempre coltivato l’amore per la poesia dialettale ricevendo prestigiosi premi avendo partecipato a vari concorsi letterari. La sua prima raccolta di poesie è stata pubblicata in un libro con la prefazione in versi di Ignazio Buttitta (Bagheria 1899-Bagheria 1997).
Fu il pittore Carlo Puleo a condurre Paolo nella sua casa per presentarglielo e fargli ascoltare le sue poesie. “Carlo mi dissi ca scrivia puisii e ci dissi “faccinni leggiri una”. Capiri un cristianu e capillu subito è difficili. Così comincia la prefazione al libro di poesie di Paolo. Pi mia fu facili/quannu finivu di leggeri/a prima puisia, chi ora dopu due anni staiu riligennuu u titulu: SCRIVU A TEMPU PERSU.

La cosa che mi ha maggiormente colpito leggendo la prefazione di Ignazio Buttitta è stata l’immediata sintonia che è nata, e poi nel tempo consolidata, fra i due poeti, nonostante l’età, l’esperienza e la formazione fossero così diverse e allo stesso coincidenti e similari sul piano umano e nell’impegno politico e sociale del mondo contadino: un’ars poetica impegnata a rivendicare la dignità del popolo siciliano vittima di servilismo e di sottomissioni secolari.

Iddu:
dici a tempu persu:
U pueta/ un nni perdi tempu;
ma scrivi. Pi l’omini di oggi
e chiddi di dumani.
Sugnu certu
Chi a puisia di RUGGIRELLO
Cu tempu
Spunna aricchi
E trasi ‘nno cori di l’omini.

Non è un fattu novu;
esseri pueta e lavuraturi;
a puisia/havi risettu
‘nno cori,
di tutti nuatri.

Se fossi giovani andrei a Strasatti di Marsala
Per trovarlo:
Maledetta la vecchiaia e questo Ignazio
bambino e grande:
Ignazio Buttitta


Cito due strofe della poesia di Paolo intitolata “I libbri di Buttitta”.
Ni ‘sti libbri di puisia
C’è Buttitta ‘carni ed ossa
Fa li versi cu mastria
Pi trasilli dintra l’ossa

E’ giniali lu so canto
Scava ‘ncelu e ni l’abbissu
Sapi fari l’omu santu
E u dimoniu a tempu stissu. …

Vorrei riscriverle tutte e per intero le sue poesie. Mi limito a indicarne soltanto i titoli: Mari, Sicilia, Marsala fami guerra e chiantu (questa poesia è stata scritta qualche anno fa dentro Porta Garibaldi), Me matri, U patri nostru a me patri. U silenziu di la notti, lamentu di poeta, lamentu d’emigrati, u terzu munnu. I nostri figghi dumani. Ancora cercu, amicu libbru.

Vorrei anche parlare ancora di Ignazio Buttitta, la cui Opera ha prodotto in poesia un intero secolo di storia sociale, politica e intellettuale della Sicilia, impegnandosi sempre delle cause e delle condizioni del disagio e delle sofferenze umane e materiali delle classi subalterne. Quanto a Paolo Ruggirello spero che ci regalerà ancora altri stupendi versi perché abbiamo bisogno, ora più che mai, di riflettere, di agire, di emozionarci e di emozionare per cambiare in positivo la nostra terra di Marsala e con essa la Sicilia, l’Italia, l’Europa e il Mondo.

 

Filippo Piccione