“Hai sentito a Marsala? Onore a voi”. Commentavano così il raid punitivo contro dei ragazzi africani, avvenuto nel 2020 a Marsala, i militanti di estrema destra denunciati dalla Digos di Torino.
Nelle perquisizioni sono stati trovati centinaia di oggetti con simboli nazifascisti, come fibbie, elmetti, berretti, foulard, bandiere, medaglie, quadri di Mussolini e Hitler, oltre a una carabina ad aria compressa e un machete.
Sei le persone denunciate. Nelle chat su Telegram e Whatsapp si scambiavano messaggi razzisti. "Non sono manco adatti a farne sapone, perché si sa il nero non pulisce un c... Andrebbero fucilati, e il loro paese raso al suolo. Sono pieni di Covid”. O ancora “Hai sentito a Marsala? Onore a voi”, commentando un raid punitivo contro i migranti del 2020, ne abbiamo parlato qui.
Celebrando il compleanno di Adolf Hitler: "Il suo Reich fece ciò che andava fatto, a mio parere nel modo più idoneo (...) Gli ebrei erano mercanti, usurai, artisti di teatro, ragionieri, notai.... al Reich non servivano".
Gli agenti della Digos, guidati dal dirigente Carlo Ambra, con la polizia postale del Piemonte hanno trovato il materiale durante quattro perquisizioni, delegate dalla Procura nei confronti di altrettanti di loro: un 57enne, addetto alla vigilanza privata, già esponente del Fronte Nazionale e di Casapound, su cui pc è stato trovato anche materiale pedopornografico; altri due militanti di 37 e 46 anni, dipendenti di una società di lavorazioni meccaniche, e un pensionato di 62 anni, tutti residenti nel Torinese.