Una delle false notizie che girano in queste settimane riguarda il green pass, il certificato verde necessario per viaggiare o per andare al lavoro, al ristorante, al cinema, etc., che secondo tanti esperti laureati all'università di Facebook è, addirittura, incostituzionale.
Ma non è vero. La circostanza è smentita da decine di giuristi e costituzionalisti. L'ultimo intervento di oggi è del Sole 24 Ore: "La Costituzione antepone la solidarietà alle libertà individuali".
E il diritto alla salute di tutti impone una soluzione che tenga conto del vantaggio generale.
Nella nostra Costituzione, dicevamo, la salute non è tutelata solo come diritto fondamentale del singolo ma altresì come interesse della collettività. Ciò consente l’imposizione di un trattamento sanitario se diretto «non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri», come ha stabilito la Corte costituzionale nel 2018.
D’altro canto, la Costituzione stessa consente di introdurre limiti alla libertà di circolazione proprio per motivi di sanità.
Non vi sono dubbi, quindi, sulla preminenza che la Costituzione riconosce al diritto alla salute, tale da giustificare compressioni di altri interessi pubblici ugualmente meritevoli di tutela.
In una situazione di emergenza epidemiologica quale quella attuale, le limitazioni alle altre libertà e ai diritti inviolabili sembrano tanto più giustificate ed accettabili, stante l’importanza preminente della salute pubblica, ex art. 32 della Carta Costituzionale