Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
25/09/2021 06:50:00

Tanta scena per pochi intimi agli Stati Generali dell'Export di Marsala. Chi è Zurino 

 Dieci anni fa faceva il consigliere comunale e l'assessore in un piccolo Comune della penisola di Sorrento. Tentò anche la corsa al Sindaco. Oggi a Marsala ha trovato nel Sindaco Grillo e nel vice Ruggieri i suoi ammiratori. E' Lorenzo Zurino, il giovane manager campano, ideatore di questi "Stati Generali dell'Export" che si tengono a Marsala fino a domani e che sono stati fortemente voluti dall'amministrazione di centrodestra che giuda la città.

Di Zurino si sa poco, agli export manager delle aziende locali è un nome che non dice nulla. Ma è un limite loro, perchè grande è il mondo, sicuramente, e tanti sono a muoversi, e lo stesso settore agroalimentare - quello che interessa di più il nostro territorio - è sfacettato e labirintico.

Zurino parla molto di se nel suo blog.  Parla di se in terza persona, a volte si intervista da solo, e quando venne a Marsala, nelle prime occasioni, si presentava come "possibilie Ministro del Commercio Estero". Peccato che Draghi non lo abbia preso in considerazione. Sempre dal suo sito, si apprende che a Marsala ci sta bene, tanto da essersi comprato un pezzo di Isola Lunga, dice, e di averla anche ribattezzata, in "Isola d'Altavilla". Ci è finita bene che non gli ha dato il suo nome. Qui l'intervista. Un estratto:  "In Italia ci sono fior fior di imprenditori, magari non hanno un Isoletta ma hanno aziende che valgono 20/30 Isole, quindi, io, in confronto loro sono poco più di nulla. Detto questo, voglio anche chiarire, che ho rilevato una parte dell’Isola, che insiste sulla proprietà antica di Altavilla, da lì il nome Isola di Altavilla, per circa 11 Ettari. L’ idea è creare il mio Buon Retiro Estivo ed Invernale. Ma conoscendomi, mi vien sempre qualche suggestione nel percorso. Vedremo".

 Sull'Isola Lunga (ci dispiace per Zurino, ma la chiamiamo ancora così) non ci sono molti proprietari, e quindi è facile, accedendo ai database, fare delle verifiche. E così abbiamo dei dubbi che Zurino si sia comprato un pezzo di isola. Avrà comprato qualche immobile, (o una porzione) di pochi metri quadrati (ce n'era uno di meno di cento metri quadrati in vendita a meno di mezzo milione di euro da anni, magari è quello), tramite la sua società la Virgo Holding, con due - tre ettari di terreno annesso. Da qui a dire che "si è comprato l'isola" ce ne corre.  

A proposito di società, consultando le banche dati, sono cinque le imprese di Zurino. Una è la Società Cooperativa Italiana Politiche Sociali, della quale è presidente e consigliere, con sede nella sua città, Piana di Sorrento, e si occupa di consulenza. Un'altra è The One Company (amministratore unico), che si occupa di commercio di prodotti alimentari e tabacco, sempre con sede a Piana di Sorrento; poi c'è Lawrence & Partner (amministratore unico), sempre per le consulenze, e ancora Italian Cigar Company (amministratore unico) e Virgo Holding (amministratore unico e unico socio). Tutte queste hanno sede a Napoli, in Via Cuma.

La principale, è la One Company. Ha sede legale in Campania e zero dipendenti. Ha un ufficio a Milano, in un condominio di Via Medardo Rosso. Nel 2020 dichiarava un fatturato di 175.000 euro, facendo fede alle banche dati. Ha un capitale sociale di 10.000 euro. E appartiene per il 10% a Zurino (circa 900 euro)  e per il 90% alla Virgo Holding, sempre di Zurino. 

Ieri intanto sono cominciati questi benedetti Stati Generali, che, come nelle previsioni, sono andati deserti. Tra il pubblico si contavano poche decine di persone, come si vede nella foto. Gli organizzatori parlano però di 350 iscritti.

 Il vip è Massimo D'Alema, per chi ama il vintage, e in apertura c'è stato anche Musumeci. Marcato a vista da Paolo Ruggieri, Musumeci ha parlato davanti ai pochi presenti, poi ha rilasciato un minuto uno di dichiarazione alla stampa.  «Il nostro obiettivo è recuperare le pesanti perdite causate dalla pandemia al commercio estero della Sicilia - purtroppo ancora in corso – per ridare fiato ad una attività di grande importanza per la nostra economia. Il dato relativo al secondo trimestre di quest’anno - che registra un incremento del 16,5% - ci conforta e ci indica che la giusta strada è puntare sulla qualità, soprattutto sul manifatturiero e sull’agroalimentare, cioè sulle nostre produzioni maggiormente richieste all’estero, non solo europeo. Ma il merito di questa ripresa è soprattutto degli imprenditori coraggiosi» ha dichiarato Musumeci.

«Abbiamo lavorato per porre fine all'agonia dell'aeroporto di Birgi, come lo abbiamo trovato nel 2018 – ha continuato Musumeci - facendo ricorso a sostanziosi contributi finanziari e a una norma prontamente votata dal Parlamento siciliano. Oggi quell'aeroporto torna a guardare al futuro con uno zaino pieno di speranze e con qualche certezza, perché abbiamo voluto rimediare a errori di altri. Spero che in questa nuova fase di ripresa si possa arrivare in Sicilia a due soli sistemi aeroportuali: da un lato l'aeroporto di Trapani-Birgi con Pantelleria e Palermo e dall'altro quello di Catania con Comiso e Lampedusa. Perché c’è l’esigenza di razionalizzare le energie e ridurre le spese».

«Ho proposto che gli Stati Generali dell’Export si tenessero a Marsala - ha aggiunto il governatore - perché questa è una città che conserva una solida tradizione di commercio con l’estero, una delle più significative in Sicilia. Ecco perché, quando il presidente del Forum Lorenzo Zurino mi ha chiesto in quale città individuare la sede di questa edizione, non ho esitato ad indicare Marsala».
Musumeci ha poi ricordato l’impegno del governo regionale sul territorio per quanto riguarda il porto di Marsala e la valorizzazione dell’isola di Mozia definita «patrimonio storico che tutti i popoli vorrebbero avere». E, sulla necessità di infrastrutture strategiche perché la Sicilia acquisisca ruolo di centralità e competitività nel Mediterraneo, il presidente della Regione ha chiosato: «Il governo centrale propone oggi, nel Pnrr, progetti che risalgono al 2002 e di cui si parla da vent’anni. Da anni chiedo a Roma di dotare l’Isola di infrastrutture strategiche, ferrovie veloci, del collegamento sullo Stretto, di un porto hub. Spero capiscano nei palazzi romani che il nostro futuro – ha concluso Musumeci - è il Mediterraneo e la Sicilia ha tutte le carte in regola per diventarne moralmente e idealmente la capitale».