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08/10/2021 15:42:00

E' morto il no - vax che aveva deciso di curarsi il Covid a casa on line 

 È morto ieri mattina il paziente «no vax» di 68 anni che era stato ricoverato, in condizioni già critiche, con il Covid-19. L’uomo aveva «curato» i sintomi della malattia a casa con la telemedicina, cioè con l’assistenza via mail e telefonica di un medico volontario legato all’associazione Ippocrateorg.

Accade a Ferrara.

Sul caso, la Procura aveva già aperto un’indagine conoscitiva ma ora c’è un fascicolo aperto per omissione di soccorso.

L’uomo è stato ricoverato per oltre un mese ma in ospedale era arrivato, secondo quanto ricostruito, in condizioni già compromesse.

Anche in ospedale aveva tentato di firmare dimissioni e rifiutare le cure.

Per il 68enne era stata richiesta anche una consulenza psichiatrica. Dopo la sua morte la procura - titolare il pm Ciro Alberto Savino - ha disposto i primi atti dell’autopsia e indaga per omissione di soccorso, contro ignoti.

Agli atti anche messaggi e mail che l’uomo stesso fornì ai medici una volta in ospedale, dove si era recato convinto da una sua amica. Tra i farmaci che gli erano stati prescritti ci sarebbero anche vermifughi.

A capo del movimento IppocrateOrg c’è un cooperante, Mauro Rango, che ha elaborato addirittura un modulo per far sottoscrivere ai proprio aderenti, tutti spaventati da «Big Pharma», le cure «alternative»: «Esonerando il medico curante da ogni responsabilità, il sottoscritto chiede di essere curato con idrossiclorochina, colchicina e ivermectina, off label», si legge, ovvero per uso difforme dalle indicazioni terapeutiche, perché stiamo parlando di un farmaco per la gotta, un controverso antimalarico e un antiparassitario per bestiame contro il quale l’agenzia federale Usa Fda ha ammonito gli americani dopo che il ricorso ai centri antiveleni s’era quintuplicato: «Non siete cavalli, non siete mucche, smettetela di usarlo!». Il movimento, supportato da alcuni parlamentari della Lega come Alberto Bagnai e Massimiliano Romeo, è riuscito a portare in Senato un convegno surreale, lo scorso 12 settembre: un evento che ha messo in imbarazzo la presidente Casellati, costretta a ritirare il benvenuto d’ordinanza.