Pochi mesi sono stati impiegati per un restauro che la città di Palermo attendeva da anni. Si tratta del “Ponte dell’Ammiraglio”, magnifico esempio di architettura medioevale, sito in quello che oggi è il Corso dei Mille, nell’omonima piazza.
Il 4 Ottobre è stato restituito finalmente alla città, grazie a un restauro avvenuto in tempi molto rapidi da parte della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo. Il Ponte è stato aperto alla pubblica fruizione alla presenza dell’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà, e di Selima Giuliano, Soprintendente dei Beni Culturali di Palermo, che ha diretto i lavori finalizzati alla conservazione del bene e alla pubblica incolumità, intervenendo sulla struttura muraria e ripristinando la pavimentazione realizzata in ciottoli di fiume . Sono state reinstallate anche le basole di Billiemi, prima trafugate e poi ritrovate e custodite in attesa di essere ricollocate. Individuati anche degli elementi sottostanti grazie ad alcuni saggi eseguiti dai tecnici della Soprintendenza, permettendo così di ridisegnare l’originaria conformazione del Ponte e consentire agli studiosi di completare la narrazione sul monumento.
Il tutto è stato fatto per “restituire sicurezza e decoro a un monumento che un tempo dava accesso alla Città di Palermo e ancor oggi rappresenta un luogo simbolico molto importante Il Ponte dell’Ammiraglio è infatti –sostiene l’assessore Albero Samonà – non solo un monumento di grande pregio estetico, ma costituisce una delle più importanti opere di architettura civile della Città, riconosciuta dall’Unesco come bene di interesse storico- culturale. La cura e la manutenzione del patrimonio culturale della Sicilia è tra le prime attività da svolgere, per rendere la nostra Isola accogliente, attrattiva e per mantenere la memoria della nostra storia”
L’interesse per il monumento è legato al suo valore storico in quanto risale al 1131 e costruito per volere di Giorgio d’Antiochia, ammiraglio del Re Ruggero II . Doveva collegare la città, capitale del Regno di Sicilia, ai giardini che si trovavano al di là del fiume Oreto .
Ormai il Ponte non “scavalca “più il fiume quasi interamente prosciugato, ma a guardarlo con un po' di immaginazione sembra ancora di scorgere, sotto le sue grandi arcate, il passaggio dell’acqua o assistere all’ impresa di Garibaldi che, nel corso della spedizione dei Mille, si scontrò proprio su questo ponte contro i Borboni schierati per difendere l’ingresso alla città . I turisti, oggi, grazie alla linea del tram, possono più facilmente soffermarsi su questo gioiello del nostro patrimonio storico- culturale restituito ai palermitani, orgogliosi non solo di possederlo ma di poterlo mostrare finalmente in condizioni migliori.
Dorotea Rizzo