“La lotta alle mafie e alle nuove forme di criminalita’ e quindi il potenziamento delle misure di contrasto ad ogni soggetto e contesto dedito all’illegalita’ necessita di strumenti sufficienti e adeguati. Poter acquisire i dati digitali e’ fondamentale per contrastare le mafie, altrimenti l’economia sara’ sempre piu’ inquinata”. Il monito lo ha lanciato il Procuratore nazionale antimafia e anti-terrorismo, Federico Cafiero De Raho, a Taormina, al convegno su Sicurezza, Innovazione e Complementarieta’ organizzato dalla Questura di Messina.
“In Italia – ha detto De Raho – abbiamo un livello altissimo, unico, di specializzazione nella lotta alle mafie. La differenza tra noi e gli altri e’ che l’Italia combatte le mafie da piu’ di cento anni mentre altrove c’e’ un altro trascorso e delle diversita’ rispetto al nostro operato. Una cosa e’ proteggere i dati personali ma altra cosa e’ impedire di accedere ad informazioni preziose come i dati digitali riferiti ad un provider che ha sede in un paese diverso. Abbiamo incontrato delle difficolta’ in tal senso”.
“Abbiamo chiesto, percio’, al Consiglio Europeo che si dia modo alle autorita’ giudiziarie di mettere le forze di polizia nelle condizioni di acquisire e valutare con maggiore tempestivita’ le informazioni su cio’ che e’ oggetto di indagini. C’e’ bisogno – ha aggiunto De Raho – di poter disporre in modo piu’ rapido degli strumenti che possono consentirci di capire cosa dice e cosa fa un mafioso o un terrorista. Ci sono degli interessi economici in altri paesi e anche per questo le procedure sono complicate ma la legalita’ e la sicurezza devono avere priorita’”.