Finisce dentro un tombino per recuperare le chiavi. Ma rimane incastrato. E muore.
Nella notte tra lunedì e ieri, Salvatore Masia, 55 anni, consulente immobiliare, originario di Sassari, ma da anni residente a Padova, per recuperare un oggetto caduto in un tombino (forse una chiave), ci è caduto dentro, è rimasto fatalmente incastrato. Secondo il medico legale è morto soffocato dal fango.
«Alle 3,30 del mattino via Palestro - una strada di villette protette da cancellate - era deserta. Nel suo giro di ronda una guardia giurata ha notato sotto la luce di un lampione qualcosa, un fagotto a bordo strada. Ed è stato il primo a sgranare gli occhi per l’orrore. Quel fagotto era la parte inferiore di un corpo umano: le gambe adagiate sull’asfalto, il busto infilato in un tombino. Nessun movimento, nessun segno di vita. Il metronotte ha dato l’allarme al 112, in via Palestro è intervenuta una volante. Gli agenti hanno tirato fuori il corpo: era incastrato con entrambe le braccia nel buco quadrato, largo mezzo metro e profondo uno, la testa affondata nella fanghiglia sul fondo. Sono intervenuti il magistrato di turno e il medico legale, è stata aperta un’indagine per fugare ogni dubbio. Ma la dinamica sembra chiara, seppur incredibile. Masia, che abitava in zona, stava rientrando a casa, secondo gli accertamenti aveva bevuto un po’» così scrive Leggo.