Riaprire la tratta. Ma con un percorso meno tortuoso e non a scartamento ridotto, ripetendo gli errori del passato. Lo dice l’Associazione Sicilia in Progress, dopo il tavolo tecnico” del 1 ottobre convocato dal sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano, con l’associazione promotrice “Sicilia in Treno” presso il teatro “Selinus”.
Il tema è il ripristino della linea ferroviaria da Castelvetrano a Porto Palo, il cui progetto di “Sicilia in Treno”, proprio in quel tavolo tecnico era stato messo in discussione dall’intervento del direttore della riserva del Belice Roberto Fiorentino, che aveva ricordato come la costruzione dell’opera avrebbe prodotto effetti significativi sul sito Natura 2000.
“Più che una nota chiarificatrice, una condanna senza appello – scrive in una lunga nota l’ingegnere Roberto Di Maria, amministratore di Sicilia in Progress - che ricade sulla faciloneria di chi ha ipotizzato un ripristino ferroviario senza esaminare le condizioni al contorno e, soprattutto,
ignorando l’importanza degli enti territoriali, soprattutto quelli preposti a tutelare l’ambiente”.
Secondo Sicilia in Progress, quell’ipotesi avrebbe minacciato la riserva naturale della Foce del Belice, ma anche la pista ciclabile realizzata tra Porto Palo, Menfi e il fiume Carboj.
“Tutti aspetti colpevolmente trascurati – continua Di Maria - da chi non sogna un vero ripristino ferroviario, ma il ritorno ad un passato che non esiste più, cancellato da 36 anni di
evoluzione dei territori e di scelte urbanistiche e di mobilità ormai consolidate”.
L’ipotesi di Sicilia in Progress è invece quella di una ferrovia a scartamento ordinario, su nuovo tracciato, moderno, performante e sostenibile, con caratteristiche plano-altimetriche tali da consentire sia il moderno esercizio ferroviario, sia la presenza di treni turistici, o storici.
Un’infrastruttura che - sottolinea l’associazione - avrebbe, pertanto, ricadute sul turismo ben più consistenti rispetto al ripristino del lento e problematico tracciato storico.