Dall'America, Halloween sembra diventata ormai una festa popolare anche in Italia. Eppure ci sono posti, come la Sicilia, dove resistono altre tradizioni. Da noi infatti l'1 e il 2 Novembre, per la ricorrenza dei defunti, si festeggiano i "morti".
E l'usanza vuole che in questo periodo si prepari anche la frutta martorana. più correttamente, la "frutta di Martorana". Imitazioni perfette di frutta, dalle pere alle banane, dalle pesche ai mandarini, ma fatta di pasta di mandorla. Una prelibatezza.
Ancora oggi ci sono laboratori di alta pasticceria che, a partire dalla mandorla fino ai coloranti naturali, preparano la frutta martorana, con un procedimento lungo, che dura anche cinque giorni, come ci raccontano da Elisir, che, in Via Sibilla, nel centro di Marsala, prepara ancora oggi una frutta martorana di qualità.
Siamo entrati nei loro laboratori, per rubare alcuni momenti della lavorazione.
Si racconta che le monache benedettine del Monastero della Martorana di Palermo prepararono questi deliziosi dolcetti cercando di imitare alla perfezione la frutta vera e ne abbellirono in inverno il giardino del monastero in attesa della visita di un personaggio importante, forse un prelato o un re.
E’ tradizione prepararla per il 2 novembre, un tempo veniva preparato un cesto con la frutta martorana e dei doni, era un modo per coinvolgere i bambini in questa giornata di commemorazione dei defunti facendogli credere che i cari defunti tornassero tra i vivi e questo regalo era il segno del loro passaggio ... e fino ad oggi il mese di novembre le pasticcerie siciliane sono colorare da questi deliziosi dolci.
È un dolce famoso nel mondo perché la sua preparazione e confezionamento prevede, nella forma e nell'aspetto alla fine del processo di preparazione, la perfetta imitazione o riproduzione di frutta e talvolta ortaggi o pesci. Internamente è simile al marzapane ma notevolmente più dolce e saporito.