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31/10/2021 09:00:00

 Il “Processo per corruzione” al teatro Libero di Palermo

Il 26 e 27 ottobre si è svolto a Palermo uno spettacolo teatrale scritto e diretto da Piero Nuti che ci riporta lontano nel tempo, ma molto vicino ai nostri giorni per quanto riguarda il contenuto. La trama è quella del processo che vide protagonista Verre, Governatore della Sicilia nel 70 a C, ladro di opere d’arte con il mezzo della violenza e il primo a creare editti “ad personam”.

L’avvocato dell’accusa è nientemeno che Marco Tullio Cicerone, uno in gamba ai tempi e grande ispiratore ancora oggi di tutti coloro che si dedicano all’attività forense . Talmente bravo che le sue orazioni erano state così efficaci da indurre Verre a lasciare Roma prima della fine del processo, perché aveva già capito che non c’era scampo e sarebbe stato sicuramente condannato.

“O tempora, o mores!” Cicerone esclama nelle sue Verrine, rimpiangendo le virtù passate e deplorando la corruzione che imperversava nella sua epoca . Accadde qualche millennio fa… ma a noi questo spettacolo sembra uno spaccato della nostra cronaca giudiziaria e rimanda a un sistema politico in degrado. La storia si ripete!

Oltre al riferimento scolastico lo spettacolo, infatti, ci riporta a una vera e propria riflessione sul sistema politico corrotto. La condotta di Verre genera sfiducia nelle istituzioni che dovrebbero invece garantire la giustizia. La condanna, una occasione per sovvertire un sistema accomodante e corrotto che si trascina dai tempi di Cicerone fino ai nostri giorni .

“Le leggi avvertono l’uomo che l’uso della corruzione porta alla distruzione della democrazia”. “Trafugare le opere d’arte è come portare via l’anima di un popolo”

La domanda a questo punto sorge spontanea: dopo tanti anni di corruzione cosa è rimasto della cultura della legalità e della democrazia? Spettacoli come questo cercano di riportarci sui toni della trasparenza e della legalità all’interno di un sistema politico che porta invece in seno il suo declino, la sua distruzione, nel comportamento di Verre allora e dei tanti politici corrotti e corruttori di oggi.

Dorotea Rizzo