Al TTG di Rimini che si è tenuto dal 13 al 15 ottobre la presenza del Distretto turistico della Sicilia occidentale si è fatta sentire e ha fatto anche la differenza. Il Distretto nasce proprio per promuovere questa parte della Sicilia, una sinergia tra i vari territori, grazie soprattutto ai Comuni che hanno creduto nel progetto e che continuano ad investire.
La presidente è Rosalia d’Alì, il cui impegno non è mai venuto meno e ha saputo veicolare l’immagine di tutta la provincia in maniera capillare partecipando ad una delle fiere del turismo più importanti, come quella di Rimini. Del buon investimento sul Distretto si è parlato ad estate chiusa grazie al sito eDreams, che rilevava una percentuale altissima di presenza turistica a Trapani, turismo che poi, gioco forza, è stato pure itinerante tra le città vicine e le isole.
Il portale web segnava una percentuale numeri imponenti con un incremento del 373% per la stagione estiva a Trapani, la prima in tutta Italia, successivamente si classificava Roma +223%, Bari +255%, Napoli +274% e Milano +214%.
Una campagna di marketing che è stata avviata dal Distretto grazie ai sindaci che hanno sottoscritto l’accordo e quindi anche finanziato.
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La presenza a Rimini, così come in altre manifestazioni di promozione del turismo, rappresenta una buona occasione per i 24 Comuni della provincia per un rilancio del settore, del resto tutta la Sicilia è uno snodo fondamentale per il turismo non solo esperenziale ma soprattutto legato alle bellezze paesaggistiche e ai percorsi enogastronomici.
In teoria anche il Comune di Marsala è dentro il Distretto avendovi aderito ma non ha mai versato la quota di adesione pur essendo rappresentata come destinazione nei vari eventi, come in quello di Rimini ma ha preferito non essere presente. E’ che per parlare di turismo bisognerebbe avere le idee di sviluppo del settore e di prospettiva dello stesso, semplicemente sfruttando le potenzialità di base o ancora copiando le esperienze positive di altre città. A Marsala si è preferito investire, invece, negli Stati Generali dell’Export che arriva in questa parte di Sicilia perché la Regione è amica “politica” dell’amministrazione, e non in una sana promozione turistica.