“Si apprende che nella manovra appena approvata dal Consiglio dei Ministri sarebbe stata inserita una norma che prevede risorse finanziarie destinate all’aumento delle indennità di funzione dei sindaci per i soli comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario. Si tratta dell’ennesima norma nazionale che esclude gli amministratori degli enti della Regione Siciliana dai pochissimi benefici previsti negli ultimi anni per chi si assume le delicatissime responsabilità derivanti dalla gestione della cosa pubblica in ambito locale. Tale scelta conferma un quadro normativo che considera i sindaci siciliani di serie B”.
Lo ha detto il segretario generale dell’ANCI Sicilia, Mario Emanuele Alvano, che aggiunge: “Già nel 2019 la norma (art.57 quater del DL 124/2019) che prevedeva risorse destinate all’aumento delle indennità per i sindaci dei comuni fino a tremila abitanti escludeva i tanti comuni siciliani potenzialmente interessati. Una penalizzazione che non ha trovato, d’altro canto, nemmeno una compensazione in ambito regionale. Ricordiamo che in passato, a differenza di ciò che sta avvenendo oggi, quando venne stabilito un taglio delle indennità vi rientrarono anche i comuni siciliani . Siamo di fronte all’ennesimo paradosso che riteniamo possa e debba essere superato solo attraverso lo specifico tavolo di concertazione tra Stato, Regione siciliana ed enti locali. Tale proposta è tra quelle alla base della manifestazione dei sindaci siciliani che si svolgerà a Roma il 3 novembre.