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03/11/2021 22:00:00

Trasporti, l'insularità costa ad ogni siciliano mille e trecento euro all'anno...

Una sorta di tassa occulta quantificabile in circa 1.300 euro a testa per ogni cittadino siciliano, neonati compresi. La Sicilia spende tra i 6,04 e i 6,54 miliardi di euro l'anno in costi per i trasporti dovuti alla sua insularità. Un valore  che è tra il 6,8 e il 7,4% del Pil regionale. 

A fare i conti è stato uno studio sulla "Stima dei Costi dell'insularità della Sicilia", realizzato con Prometeia e con le università siciliane, che è stato approvato dalla commissione paritetica Stato-Regione, e le cui risultanze sono state inviate alla ministra per il Sud Mara Carfagna e al ministro dell'Economia Daniele Franco, proprio mentre al Senato si discute dell'inserimento del riconoscimento svantaggio dovuto all'insularità in Costituzione.

"I costi annuali sono gli stessi che servirebbero a costruire il ponte sullo Stretto - afferma l'assessore all'Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, che è tra i promotori dello studio - e il ponte abbatterebbe notevolmente icosti di insularità".
Il via libera alla valutazione di questi costi arriva tra l'altro proprio a ridosso dell'approdo in aula del ddl costituzionale, d'iniziativa popolare, per introdurre in costituzione il riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall'insularità. Una condizione che riguarda in Italia molte persone: sono circa 6 milioni i cittadini - in pratica il 10% degli italiani - che vive su un'isola, grande come Sicilia e Sardegna o piccola come Ventotene