La politica è assunzione di responsabilità nei confronti della società. O almenro dovrebbe essere così. Un amministratore che decide di scendere in campo come Primo Cittadino si assume la responsabilità di servire una città, non cercando sempre e ovunque le colpe di un passato che, oggi, non può più dare risposte.
Il sindaco Massimo Grillo, diventato deputato forse troppo giovane e perché figlio d’arte, ha la insana abitudine di non affrontare i problemi per quelli che sono ma di gettare lo sguardo all’eredità che ha ricevuto, peraltro più di un anno fa.
E’ un paradosso. Grillo si è preparato all’elezione dell’ottobre 2020 per cinque lunghi anni, ha scandagliato passo passo tutta l’attività amministrativa del predecessore Alberto Di Girolamo, oggi però per qualunque criticità si da la colpa a chi c’era prima.
Chi amministra dovrebbe assumersi oneri ed onori, la responsabilità di fare le cose o di non farle, la velleità di guidare una città deve essere accompagnata dalla capacità e competenza giammai dalle chiacchiere.
Basta alle passerelle con fascia tricolore, basta alla scappatoia del passato, basta alle prediche di stampo ecclesiastico. Grillo ha un governo regionale amico, ha deputati all’ARS che lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale.
Ha ragione il sindaco quando dice che il problema delle case popolari è un problema di tutta Italia, che ovunque ci sono occupazioni abusive ma questo non esime chi amministra a risolvere o a fronteggiare il problema.
Un sindaco, chiunque esso sia, non può dire che mai si è provveduto ad uno sgombero forzato nel caso di occupazione abusiva di alloggio popolare, perché legittima e avalla comportamenti che violano la dignità di altre persone, oltre che la legge. Il Comune, nel caso della ragazza Valeria, che si è ritrovata d’un tratto fuori casa, non può sentirsi a posto solo perché ha posto in essere una diffida nei confronti di quella famiglia che ha occupato la casa, peraltro ci sono anche dei minori e sarà ancora più difficile sottrargli l’abitazione.
Ma il sindaco è in pace con la sua azione amministrativa, mette una pezza alla magra figura fatta su Rete4: “Gli uffici ci dicono che il Comune di Marsala non effettua sgomberi da almeno 4 anni. Questo comporta che, prima di procedere con lo sgombero di una casa occupata oggi, l’amministrazione deve necessariamente provvedere allo sgombero delle tantissime case occupate negli anni precedenti”.
Ora, con tutta la buona volontà di chi legge e cerca di capire le ragioni che muovono una amministrazione, comprendendone anche la difficoltà, c’è un principio che non può passare inosservato: se il Comune in passato ha sbagliato è lecito che continui a farlo? E’ normale che ci si sottragga ad azioni necessarie perché qualcuno in passato non lo ha fatto?
Bisogna sapere apparire davanti alle telecamere, ci si prepara e non si fanno figure barbine.
Rossana Titone