Continua a far discutere a Marsala il caso, sollevato dal Tp24, degli incarichi assegnati dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani all'avvocato Paolo Ruggieri, che è vice sindaco di Marsala.
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Una vicenda singolare, dato che chi ha incarichi di governo, e per di più apicali, come nel caso del vice sindaco, non dovrebbe anche svolgere lavori di consulenza per altri enti pubblici. Sul punto è stata presentata un'interrogazione dai consiglieri di opposizione, e anche Ruggieri è intervenuto, intervistato da Canale 2. Purtroppo, però, ancora una volta, anzichè fare chiarezza, ha reagito con il solito copione che fanno tutti coloro che hanno un ruolo pubblico, paventando una sorta di "offesa" alla sua onorabilità, e non chiarendo nulla sul punto. Che è questo, e lo ricordiamo: può un vice sindaco essere consulente anche dell'Asp del distretto del Comune? Ruggieri non lo spiega, fa sapere però, in questa surreale intervista, che grazie a lui sono state pulite le ambulanze...
L'Autorità Anticorruzione è intervenuta più volte per stigmatizzare il comportamento di amministratori pubblici che hanno anche altri incarichi in altri enti pubblici. Qui stiamo parlando di un incarico legale, e viene più di un dubbio sull'opportunità. Nel caso di specie Ruggieri, che tra l'altro confessa di aver avuto altri incarichi, segue una causa legata ad un risarcimento danni. E se invece la vicenda riguardasse Marsala?
Come si può avere fiducia nella trasparenza ed imparzialità della pubblica amministrazione? Prendiamo il caso del padiglione di malattie infettive che Asp e Regione stanno realizzando accanto all'ospedale di Marsala. Tp24 ha rivelato tutte le magagne del progetto. Ebbene, il vice sindaco è intervenuto sempre a difesa del governo Regionale e dell'Asp, con espressioni di dubbio gusto quali "il tempo è galantuomo" (il tempo di chi? dei cittadini che aspettano un'opera pubblica che era stata annunciata pronta a Maggio?), e non ha chiesto mai chiarezza sull'appalto.
Più in generale, viene da chiedersi: ma è mai possibile che in questa città chi ha un incarico pubblico non senta il dovere, prima di essere richiamato dalla stampa, di astenersi da situazioni di potenziale confilitto? Perché dappertutto avere un ruolo pubblico significa fare delle rinunce professionali, ma per molti no?
Ricorda in un recente intervento Gianfranco Pasquino che "utilizzare le cariche politiche per ottenere ricompense economiche di qualsiasi entità e di qualsiasi provenienza è un comportamento non etico. Potrebbe anche essere un comportamento non necessariamente illecito dal punto di vista delle leggi vigenti. Tuttavia, la sua non “eticità” appare lampante. In molti sistemi politici vale il principio che ai detentori di cariche di rappresentanza e di governo bisogna negare la possibilità di ricevere denaro in cambio di prestazioni come lezioni, conferenze, consulenze fintantoché hanno una carica".