Ha chiuso i lavori di Forza Italia siciliana, domenica mattina, il presidente e fondatore del partito Silvio Berlusconi, che si è mosso dentro un perimetro molto attento e chiaro sia per gli oppositori che per gli alleati.
Intanto non dà margine a chi pensa che il vaccino non sia necessario o utile e che il green pass non sia uno strumento valido per arginare il contagio.
E’ un Berlusconi lucidissimo, a dispetto di chi lo vorrebbe ai margini della politica, perché molto in là con gli anni. Nel suo intervento non è mancato l’apprezzamento per il gruppo dei parlamentari siciliani, molto produttivi, e per gli stessi assessori. Una Forza Italia che in Sicilia vanta ancora percentuali a due cifre, non si può prescindere dagli azzurri per le prossime tornate elettorali, né amministrative e nemmeno regionali.
Il presidente nazionale ad ampio raggio ha delineato la politica nazionale, difficile fare a meno di Mario Draghi alla guida del Paese, figura che rassicura tutti gli stati dell’Europa e che soprattutto consente all’Italia una prospettiva meno litigiosa rispetto ai governi precedenti.
E allora, sì ad un governo Draghi anche oltre il 2023 e soprattutto nessuna elezione nazionale anticipata. Equilibrio e prospettiva nelle parole di Berlusconi.
Proprio nell’ultima giornata di kermesse mazarese, che è andata oltre le aspettative in termini di presenza, il coordinatore regionale Gianfranco Miccichè è stato chiaro e senza fronzoli, ha ribadito che se i forzisti rinunceranno ad indicare alla Regione un proprio candidato allora non lasceranno l’assessorato alla Salute in mano ad altri partiti.
La gestione di Ruggero Razza è evidente che non è andata giù ai colleghi regionali, ha creato falle e anche tensioni all’interno di una maggioranza che oggi pone dei paletti. Sulla ricandidatura dell’attuale presidente, Nello Musumeci, i forzisti non hanno preclusioni purché si arrivi uniti e con un chiaro programma, raddrizzando il tiro della condivisione e del dialogo.
Musumeci potrebbe essere il naturale candidato di centrodestra ma dovrà avere il compito di ricompattare quell’area che lo ha reso protagonista alle elezioni del 2017.
Soddisfatto Miccichè di questa tre giorni che ha rafforzato non solo il partito ma lo stesso assessore regionale, Toni Scilla: “Il partito è in salute in tutta Italia, particolarmente in Calabria e anche in Sicilia, dove abbiamo molti sindaci giovani e una nuova classe dirigente. Sicuramente, alle Amministrative e alle Regionali del prossimo anno otterremo un grande risultato”, che poi sulla figura del prossimo candidato alla presidenza ha ribadito: “Il candidato alla Presidenza della Regione sarà chi più lo merita, quello più amato dalla gente. Il centrodestra è una coalizione con alcune contraddizioni ma con tanti punti di convergenza ed è su questo che si basa la nostra forza”.
Rossana Titone